Sapori del ponente

Più di dieci aziende olivicole della Riviera nella rosa delle eccellenze Slow Food

Segnalate nell'ambito di Progetto Olio, “uno strumento per raccontare le tematiche legate al mondo dell’olio e per dare il giusto risalto al lavoro che quotidianamente i produttori fanno”

Frantoio Ulivi Liguria, la boutique dell’olio di alta qualità

Imperia. 5F (Chiusanico), Benza Frantoiano (Imperia), Frantoio Ulivi di Liguria (Pietrabruna), La Baita e Galleano (Borghetto d’Arroscia), Luigi Bianchi Carenzo (Diano San Pietro), Olio Roi (Badalucco), Olivicola Gocce d’Olio (Villa Faraldi), Paolo Cassini (Isolabona), Patrizio Gamba (Apricale), Renato Labolani (Apricale), Roberto Rebaudo (Pigna) e Vie del Sale (Civezza): ecco la rosa delle migliori aziende olivicole della Riviera secondo Slow Food.

In occasione dell’annata olearia 2016-2017, Slow Food Italia e Slow Food Editore hanno deciso di sostituire la consueta guida cartacea agli Extravergini con una nuova sezione on line intitolata Progetto olio: “uno strumento – si legge sul sito Slowine.it– per raccontare le tematiche legate al mondo dell’olio e per dare il giusto risalto al lavoro che quotidianamente i produttori fanno per salvaguardare lo straordinario patrimonio che è rappresentato dall’olivicoltura italiana”.

Nella sezione dedicata alla regione Liguria, Slow Food ha segnalato 14 aziende e 16 oli in totale, di cui 11 appartenenti al ponente ligure. “La vicinanza di due campagne olearie molto difficili come il 2014 e il 201 non ha reso facile la vita agli olivicoltori”. Lo scorso anno “l’andamento negativo ha combinato l’alternanza produttiva – quindi un’annata di scarica già prevista dopo un abbondante 2015 – a condizioni micro e macro climatiche sfavorevoli […] Tirando le somme il calo produttivo è mediamente intorno al 50 % ma ci sono casi dove si è perso l’80% e altri dove non si è nemmeno raccolto. A fronte di ciò la qualità degli oli dei produttori della Riviera (ndr) non è niente male”.

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