Il capannone ai Piani di Imperia? Non piace al Pd che ha incontrato i residenti

19 aprile 2017 | 21:50
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Il capannone ai Piani di Imperia? Non piace al Pd che ha incontrato i residenti

“No a ricatti morali: posti di lavoro persi se non si realizza in quel sito”

Imperia.  Contrari all’apertura dei capannoni della logistica i consiglieri del Pd che prima del parlamentino serale hanno incontrato i rappresentanti del Comitato per la difesa e la valorizzazione della Val Prino, da settimane in trincea contro il progetto che era stato presentato in consiglio comunale.

E ora anche i consiglieri Pd rispediscono al mittente il progetto. “Bisogna mettere insieme sviluppo e ambiente, e li quella destinazione d’uso non va bene. La Val Prino – spiega il consigliere Fiorenzo Marino – ha una vocazione agricola e turistica che non va mortificata, ma semmai incentivata. La logistica deve poter svilupparsi in altri ambiti meno pregiati sotto il profilo paesaggistico”.

“Bizzarre le dichiarazioni di chi oggi si professa difensore dell’ambiente, ma ha votato a favore nell’ultimo consiglio comunale – ricorda ancora Marino –  Procedura urbanistica molto complessa che prevede la VAS che non è stata informalmente verificata presso gli uffici competenti”.

E i consiglieri Pd non aprono spazi: “No a ricatti morali: posti di lavoro persi se non si realizza in quel sito”.  E sono soddisfatti anche i membri del comitato che più volte hanno ribadito, come hanno fatto anche questa sera, che “la politica non è a servizio del profitto. La politica può certamente supportare un imprenditore e talvolta anche dirgli che sbaglia. Se la politica è espressione della volontà dei cittadini, perché i cittadini non vengono ascoltati?”.

La pratica, come noto, era stata bocciata nel corso del consiglio comunale, ma i residenti non abbassano la guardia: “Piani non è una zona industriale e non la diventerà. Esistono numerose aree industriali non utilizzate e forse l’amministrazione comunale potrebbe concedere alle imprese incentivi affinché rimettano in uso aree inutilizzate! Quindi ci domandiamo: perché non concedere sgravi o detrazioni alle imprese che coraggiosamente aprono attività industriali?”