Imu e Tari, intervento di Baggioli (FI): “C’è poco da ringraziare e gioire”

Sanremo. “Sebbene qualcuno esulti al nuovo tariffario riferito alla simpatica tassa rifiuti oggetto, tra l’altro, di innumerevoli disavventure legate all’organizzazione, o meglio, alla disorganizzazione (e anche alla mancanza di senso civico) di un servizio di raccolta che oramai quasi tutti noi cittadini abbiamo potuto toccare con mano, personalmente credo che la realtà sia ben lontana da quanto letto su quotidiani on-line e sui social.
Sono mesi che tento – scrive il consigliere di Forza Italia Simone Baggioli – di far comprendere all’Assessore Nocita che la tariffazione riferita al metro quadrato dovrebbe essere rivista a causa di discrepanze illogiche che portano ad eccessi dei costi, sia ben inteso, nei confronti dei nostri commercianti, ristoratori ed imprenditori, primi rappresentanti del nostro tessuto economico e che noi tutti, amministratori locali compresi, siamo tenuti a tutelare.
Invece, la musica è completamente differente. Salvaguardia con tariffazione “leggerissima” a Banche e Supermercati. Un esempio: i commercianti sanremesi che svolgono attività quali, ad esempio, ortofrutta, pescherie, gastronomie e rosticcerie pagheranno ben €./mq. 25,9. I supermercati (con stesse tipologie di prodotti) solo 13,8 euro al mq.
Ma gli esempi potrebbero essere molti altri. In commissione mi è stato detto che si deve considerare la superficie. Bene, io la superficie la considero facendo la sommatoria delle superfici di tutte le attività dei nostri imprenditori, artigiani e commercianti paragonandole alla sommatoria delle superfici di Banche, grandi magazzini e supermercati. Ho, poi, applicato la relativa tariffa. Il risultato è sorprendente. Ne consegue che noi cittadini, con le nostre imprese, veniamo tartassati in maniera abnorme rispetto a colossi che, oltre ad aver indebolito la nostra economia, vantano benefici non da poco.
Un passaggio lo voglio fare anche sull’IMU. Consiglio di prendere atto della relativa delibera così da avere le idee chiare. Almeno, io ho fatto così, quest’oggi. Le aliquote sono rimaste pressoché invariate a parte quelle legate alla categoria D ovvero per gli immobili non produttivi di reddito fondiario in quanto strumentali all’esercizio di imprese commerciali, arti e professioni, di cui e titolare, anche in forma societaria.
Ottimo direi. Ma andiamo a leggere il resto. In sostanza il risparmio a noi cittadini (che rientrano in quella categoria, ovviamente) si attesta attorno, euro più euro meno, a complessivi €. 200.000.
Tale cifra, e riprendo testualmente quando indicato in delibera, “sarà compensato da maggiori entrate correnti e minori spese in modo da garantire gli equilibri di bilancio”.
Ecco la traduzione: servizi ancora peggiori e aumento, probabile, degli oneri di urbanizzazione con evidenti e negative conseguenze.
C’è poco da ringraziare e gioire.”