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Lo svizzero e il medico, truffatori seriali: decine di colpi in tutta la Liguria, soprattutto a danni di anziani

14 febbraio 2017 | 16:38
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Lo svizzero e il medico, truffatori seriali: decine di colpi in tutta la Liguria, soprattutto a danni di anziani

Il duo, composto dal 61enne Barbieri e dal coetaneo Santacaterina, colpiva in varie province liguri e del Nord Italia

Genova. Sono emersi nuovi inquietanti sviluppi dopo l’arresto di Carmelo Barbieri e Vincenzo Santacaterina, la coppia di truffatori seriali (in particolari modo di anziani) arrestati, in flagrante, a Genova il 20 gennaio scorso dalla squadra mobile e accusati di aver truffato decine di anziani in tutta la Liguria e non solo.

Nell’interrogatorio davanti al Pm titolare dell’indagine, Alberto Landolfi, i due oltre ad ammettere le proprie responsabilità in merito ai fatti contestati dalla squadra mobile genovese, hanno ammesso altri tredici episodi commessi sempre a Genova (via Salvemini, Corso Martinetti, Piazza Petrella, Largo Merlo e via Oberdan), e poi a Imperia, Milano e Varazze, compresi nel lasso di tempo tra settembre 2015 e gennaio 2017.

Inoltre, gli arrestati hanno fatto riferimento a numerosi altri “colpi” di cui non sono stati in grado di precisare luogo e periodo di commissione.

L’indagine della Mobile richiese numerosi e non semplici pedinamenti, data “la scaltrezza dei malviventi”.
Il duo, composto dal 61enne Barbieri e dal coetaneo Santacaterina, colpiva in varie province liguri e del Nord Italia con la tecnica della truffa “Tobler”. I due, cioè, si muovevano in modo sincronizzato e con compiti specifici: una volta individuata la vittima, uno si fingeva professionista svizzero in cerca di uno studio notarile dove poter effettuare una donazione in favore di soggetti gravemente bisognosi.

Una volta carpita la fiducia dell’anziano, entrava in azione il complice che, fingendosi medico, coinvolgeva emotivamente nel progetto caritatevole la malcapitata vittima. Successivamente, attraverso abili raggiri, si facevano accompagnare presso l’abitazione dell’anziano dove si facevano consegnare soldi e monili in oro per poi allontanarsi furtivamente dall’appartamento. In altre circostanze, invece, accompagnavano l’anziana vittima presso un istituto di credito, assicurandosi consistenti prelievi di danaro.

La Questura di Genova invita i cittadini a diffidare di chiunque incontrato occasionalmente in strada che chieda, a qualsiasi titolo, denaro in prestito così come oggetti preziosi per presunte donazioni. Non far entrare sconosciuti in casa, ma segnalare al contrario immediatamente qualsiasi situazione sospetta. Esorta poi tutti coloro che hanno subito analoghe truffe/furti a segnalarli agli Uffici di Polizia competenti per territorio.