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L’amore tra animali, questione di alta fedeltà

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Volpe

Pipistrelli, ma anche lupi, volpi e pinguini. E ancora, i castori del Nord America, le lontre giganti e le antilopi africane. Tutti questi animali, lontanissimi tra loro geograficamente ed etologicamente, hanno un tratto in comune: la fedeltà nei confronti del proprio partner. Innanzitutto, però, è doveroso fare una distinzione fondamentale, quella tra monogamia sociale e sessuale.

Nel primo caso, la coppia resta unita perché ha un importante compito da portare a termine: la cura e l’allevamento dei cuccioli. Nel secondo caso, invece, i due animali si accoppiano solo tra di loro, comportamento che rassicura il maschio sulla “legittimità” della propria discendenza. Ma quali sono, in definitiva, le specie più affidabili da questo punto di vista? A spiegarlo è un’indagine condotta dal WWF: la monogamia sociale è molto più diffusa negli uccelli che nei mammiferi. Questo avviene per un motivo ben preciso: i pulcini sono dei cuccioli particolarmente indifesi, e necessitano di cure assidue e prolungate nel tempo. Poterli gestire come coppia fa sì che mentre un partner è impegnato nel procacciare il cibo per tutta la famiglia, l’altro stia di guardia al nido per proteggere le uova e scoraggiare l’intrusione di eventuali predatori. I piccioni, per esempio, sono rigorosamente monogami, e una volta trovato l’amore, gli restano fedeli per tutta la vita. La scelta del partner, però, non è semplice: il piccione maschio impiega parecchio tempo nel scegliere la sua compagna.

E quando finalmente si decide, inizia una lunga fase di corteggiamento che culmina con il primo gesto di vera intimità tra i due: la femmina becchetta il maschio vicino al becco, e lui le offre del cibo imboccandola. Con questo semplice gesto le dimostra che è in grado di prendersi cura dei piccoli, garanzia di continuità della specie. Perché avvenga tutto questo trascorre circa una settimana dal primo incontro, e passano in media altri 20 giorni prima della schiusa delle uova e della nascita dei piccoli.

La cura dei pulcini non è prerogativa della neomamma: entrambi i genitori collaborano attivamente al loro allevamento, al punto che, oltre ad alternarsi nella cova, tutti e due sono in grado di produrre il cosiddetto latte di piccione, una sorta di liquido biancastro secreto dal gozzo, che serve per nutrire i piccoli nei loro primi giorni di vita. All’estremo opposto troviamo l’elefante marino, la cui stazza imponente e (per noi) poco attraente non gli impedisce di essere un autentico tombeur de femmes: nel corso della sua vita può arrivare ad avere anche un vero e proprio harem composto da centinaia di femmine.

Tutto questo grazie a un dettaglio solo apparentemente di poco conto, chiamato dimorfismo sessuale. In breve: se il maschio è molto più grande, o ha un aspetto molto diverso rispetto a quello della femmina, è più probabile che si instauri un regime di poligamia, situazione molto meno frequente quando i due sessi sono di dimensioni e caratteristiche simili. Con i suoi 6 metri di lunghezza.

 

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