Mercoledì delle ceneri

La Diocesi di Ventimiglia – Sanremo ricorda i cento anni dalla nascita della Serva di Dio Maddalena Carini

La città dei fiori ha avuto l’onore di ospitarla per lunghi anni fino alla morte

riviera24 - Maddalena Carini

Sanremo. Il Maestro di Cappella della Diocesi di Ventimiglia – San Remo ricorda l’importante anniversario di domani: i cento anni dalla nascita della Serva di Dio Maddalena Carini, che la città di Sanremo ha avuto l’onore di ospitare per lunghi anni fino alla morte.

“Un grande centenario, questo, festeggiato nel silenzio. Nel silenzio. Sì, innanzitutto perché il silenzio è preghiera. Perché il silenzio è espressione eloquente dell’attesa con cui chi ha conosciuto ed amato Maddalena durante il suo pellegrinaggio terreno sta vivendo questo tempo durante il quale la Chiesa sta raccogliendo le testimonianze sulla vita e sulle virtù di questa prediletta “figlia adottiva” di Sanremo, a cui seguirà il tempo delle valutazioni e delle considerazioni da parte di teologi e cardinali. La parola definitiva spetterà alla Chiesa, mentre il Popolo di Dio “accompagnerà” questo Tempo di grazia con la preghiera e il silenzio, appunto” – racconta il Maestro di Cappella della Diocesi di Ventimiglia – San Remo.

“Sì, perché il silenzio è misteroE Maddalena è stata testimone del Mistero. “Testimone d’eccezione”, a Lourdes, il 15 Agosto 1948, giorno in cui, per intercessione della Madre Immacolata di Dio, venne guarita, all’età di 31 anni, dopo che per 15 era rimasta immobilizzata a letto per tubercolosi ossea, morbo di Pott, peritonite tubercolare, pericardite. Era la solennità dell’Assunzione di Maria Vergine e, davanti alla Grotta dove la Vergine apparve a Bernadette, si sentì dei forti “strappi al cuore” accompagnati da una gioia profonda. E, poco dopo, sul piazzale della Basilica, mentre il Vescovo le impartirà la Benedizione con il Santissimo Sacramento “sentii – prosegue – di nuovo gli strappi al cuore” uniti a “quella immensa felicità che sembrava dovesse farmi morire”. Iniziò a sentirsi libera di muoversi mentre da anni ciò non le era più stato possibile. La sua guarigione istantanea, completa e definitiva fu riconosciuta ufficialmente miracolosa dal Cardinal Giovanni Battista Montini, allora Arcivescovo di Milano, il 2 Giugno del 1960. Sì, perché è lombarda, Maddalena. Era nata a Bereguardo (Pavia) il 1 Marzo 1917. La prima italiana nell’elenco dei miracolati “ufficiali” di Lourdes”.

“Sì, perché il silenzio è ascolto. Maddalena ha saputo ascoltare la chiamata di Dio che da quell’esperienza di dolore l’attendeva ora missionaria nel mondo per sostenere con la preghiera e le azioni il risanamento delle famiglie, la santificazione dei sacerdoti e la conversione delle anime di coloro che sono lontani da Dio. Questi i principali “destinatari” del carisma della “Famiglia dell’Ave Maria” a cui ha dato vita Maddalena, risanata nel corpo e fortemente apostola nello spirito. Il 18 Febbraio 1957 il Vescovo di Pavia, Monsignor Allorio, firma il primo Statuto; l’anno successivo si giunge all’erezione canonica come Pia Unione. “Negli anni l’Opera si propaga in molteplici direzioni, irrompe negli ambienti più diversi e apparentemente meno accessibili, concentrandosi poi in particolare nel settore turistico”, si legge con perfetta sintesi sul sito web della “Famiglia dell’Ave Maria”.

Sì, perché il silenzio è amore. E Maddalena, dell’Amore di Dio è stata fatta destinataria speciale e, con profonda umiltà e donazione totale, si è lasciata trasformare in docile strumento; si è lasciata rendere dallo Spirito Santo “vaso d’Amore” per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Senza porre condizioni, senza fissare limiti. Ha “ridonato” a Colui che l’aveva guarita la sua salute insieme con tutta la sua anima, tutta la sua volontà e tutte le proprie forze. La sete per la salvezza delle anime bruciò nel cuore di Maddalena fin da giovane. Potremmo davvero definire Maddalena “figlia spirituale” di San Luigi Orione, che, amico della famiglia Carini, più volte aveva raccomandato alla mamma di Maddalena di affidarsi alla Santa Vergine e di non perdere la fiducia perché la Madonna l’avrebbe guarita quella figlia così tanto ammalata. Il silenzio è il sigillo dell’Amore, come quando il Maestro, Gesù, accolse la Volontà del Padre, nell’Amore, con Amore e per Amore, nella Passione e nella Morte sulla Croce. A questa sofferenza Maddalena, infatti, fu invitata a partecipare. E lei non si tirò indietro. Anzi, temeva di non dare sempre, in ogni attimo, in ogni piccolo pensiero, gesto, atto, tutto, ma proprio tutto, di ciò che avrebbe potuto, fino all’ultima goccia! Per circa 18 anni rimase paralizzata nel letto della sua camera a Villa Maria in Via Nuvoloni a Sanremo, dove spirerà il 26 Gennaio 1998.

Si, perché è nel silenzio che Gesù ci ha salvati: amando e amando fino alla fine. E amandoci di amore eterno! Amandoci con i fatti, non con le parole. Amandoci nel silenzio, quindi. Queste sono le pagine di storia più belle che la città di Sanremo ha l’onore di poter leggere nel suo “libro d’oro”. E sono le pagine meno note; non certo quelle che oggi richiamano spesso nella città rivierasca numerosissimi pullman di turisti. Sono queste le pagine vere che “scandiscono”, con solennità e bellezza, la Storia della Salvezza. Sanremo DEVE essere fatta conoscere per avere avuto il privilegio di essere il luogo dal quale le anime sante di San Luigi Orione, della Beata Madre Maria della Passione e della Serva di Dio Maddalena Carini sono volate in cielo per fare festa con Gesù in eterno e per ricordarci ed aiutarci da lassù.

Il silenzio, poi, accompagna lo stupore di quando si vedono venire meno le sicurezze materiali. Il Signore ha voluto che proprio poco prima di questa data anniversaria, la “Famiglia dell’Ave Maria” alienasse la maggior parte dei propri beni immobili dei quali era diventata proprietaria in Corso Matuzia, tra i quali l’Hotel Miramare, il Maristella, il Polonia, le due chiese polacca e di Tutti i Santi. E’ proprio vero che i progetti di Dio non sono i nostri. Ora che Maddalena è Serva di Dio, la realtà che da lei ha preso forma ed è nata continua a crescere. Ciò che cresce è, come il lievito, l’esempio, la testimonianza fulgida, il carismo di un amore vissuto senza sosta fino a “perdersi completamente” in Dio. Questa è l’ ”Opera”, quella duratura di Maddalena! Troppi, in Sanremo, e per troppo tempo – con una miopia tipica di chi ignora le “cose dello Spirito” – hanno pensato che si trattasse di un “business”. Mentre Maddalena, soffriva nel silenzio, tenuta nascosta agli sguardi di curiosi sempre alla ricerca di “fenomeni” sui quali scrivere, sui quali fare programmi televisivi. Molto appropriata e raffinata, al proposito, l’opera di affiancamento che il compianto Don Vittorio Cupola ha portato avanti accanto a Maddalena. Non l’ha mai “esibita”, perché chi ama e si dona non ha nulla da esibire.

E nel silenzio della Quaresima, che proprio domani ha inizio con il mercoledì delle ceneri, prepariamoci a vivere questo centesimo “compleanno” di un’amica speciale che possiamo stare certi non si dimenticherà dei suoi concittadini sanremesi: Maddalena Carini!” – afferma Davide Tepasso, Maestro di Cappella della Diocesi di Ventimiglia – San Remo.

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