Pollice verde

Investiamo sui nostri terreni con progetti agricoli elaborati tra Comuni-Provincia-Regione

agricoltura

Cervo. Si parla tanto di difesa, rispetto, della natura e spesso la si indica come soluzione occupazionale per i giovani. A Cervo e non solo, si possono rimettere in produzione molto ettari di terreni abbandonati. Si potrebbe fare da parte delle Istituzioni che amministrano, Associazioni di categoria, Istituti scolastici, un loro inventario, e contattare i proprietari, traducendo il tutto in un progetto agricolo: ulivi, orti, vigneti, allevamenti, aziende in consorzio, agriturismi, piccoli proprietari ad esempio.

Un giovane che ha volontà e decisione a intraprendere l’attività agricola deve essere prima di tutto consapevole del contesto agricolo e degli scenari macroeconomici che esistono e che deve affrontare a medio e lungo periodo. Quindi deve avere un’idea d’impresa e di quale progetto occorre attuare con una professionalità ad hoc.

Conoscendo la realtà generale di chi frequenta ad esempio gli Istituti Agrari e posso dire che trattasi di Istituti in linea con il progetto di salvare coltivando correttamente la nostra terra, attraverso i suoi programmi didattici e di stage. Essi producono oltre allo studio una educazione alla conoscenza e scienza, per tradurre in amore la nostra appartenenza alle sue meraviglie che ci mette a disposizione. L’Agricoltura è un mestiere per giovani. Cresce l’interesse con Expo e tecnologia.

Nel corso del 2016 sono aumentati del 12% gli under 35 che hanno scelto i campi. Senza retorica dobbiamo essere consapevoli che noi esseri umani viviamo in simbiosi con la terra è la sua generosità nel rispetto reciproco. L’incremento è diffuso sia tra i ragazzi (+16%) che per le ragazze (+5%), “a testimoniare che l’appeal del settore agricolo tra i giovani è ormai trasversale ai generi”. Un risultato record rispetto al dato generale che vede l’occupazione giovanile nei vari settori crescere dell’1%, si sottolinea, e che si caratterizza anche per essere un lavoro “di qualità”: tra le new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima.

Le storie di queste ragazze e ragazzi, che investono in studio la propria passione ed entusiasmo, sono le traiettorie di futuro dell’Italia. Un futuro che vede l’agricoltura al centro, non guardando indietro ma con una spinta decisa a innovare.

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