L'inaugurazione

Sanremo, taglio del nastro al Casinò per la mostra “Mario Sironi”. Il consigliere Romeo: “Gioco e cultura sono un binomio vincente” fotogallery

L'esposizione, allestita presso il Foyer di Porta Teatro, sarà aperta al pubblico dal 20 gennaio al 19 febbraio

Sanremo. Taglio del nastro questa sera nel Foyer di Porta Teatro del Casinò di Sanremo per la mostra dedicata a Mario Sironi (1865-1961), una delle figure più originali della pittura italiana ed europea del secolo scorso nonché fra gli iniziatori del movimento artistico del Novecento. L’esposizione – inaugurata da Olmo Romeo, consigliere della casa da gioco sanremese e da Daniela Cassini, assessore al Turismo, cultura e manifestazioni del Comune di Sanremo – nasce in occasione del cinquantacinquesimo anniversario della morte dell’artista e dalla collaborazione di diversi enti. Un percorso artistico di alto livello e di estrema ricchezza che trova le sue premesse nell’unione della prestigiosa collezione bolognese custodita presso la Galleria 56 a Bologna con quella personale di Andrea Sironi-Straußwald, storico dell’arte e unico discendente diretto del pittore.

“Apriamo il 2017 con una mostra che andrà a caratterizzare in maniera molto forte l’opera del Casinò in qualità di volano non solo di gioco, non solo turistico ma anche culturale – introduce Romeo -. Ci tengo particolarmente a sottolineare questo aspetto, in quanto, proprio in virtù della sua attenzione all’ambito culturale, artistico e letterario, il nostro Casinò è molto invidiato.  A riguardo, è un immenso piacere questa sera  inaugurare la mostra dedicata a Mario Sironi, un pittore che non ebbe facile consacrazione artistica e che, nonostante un’opera capace di superare la contemporaneità, ha pagato sia in vita sia in morte le sue scelte. L’esposizione è stata allestita presso il Foyer di Porta Teatro, una locazione che  ad occhi pochi attenti potrebbe sembrare di  rimpiego ma che invece è particolarmente ambita in quanto di grandissimo passaggio. La mostra, per la sua straordinarietà artistica e la sua ricchezza di opere, siamo certi andrà a stuzzicare anche i palati più fini. La sua apertura inoltre si colloca in un periodo felice. Io e la dottoressa Marzia Taruffi abbiamo volutamente battagliato per farla coincidere con il Festival di Sanremo, una vetrina molto importante e che quest’anno ritorna insieme alla Rai all’interno della casa da gioco con due grandi eventi: la diretta del Pre-Festival e una trasmissione registrata a teatro e patrocinata dal Segretariato generale della Rai e dai Rai social”.

La mostra si sviluppa in un percorso espositivo composto da trentadue opere che, a partire dal Foyer di Porta Teatro, sfocia in altre sale del Casinò per permettere al visitatore di ammirare le tele senza alcuna sovrapposizione di sguardi. L’allestimento rimarca la scelta di porre in primo piano arte, facendo sì che ogni creazione possa emergere e spiccare su uno sfondo neutro. Tra le opere esposte si potranno riconoscere e ammirare le più note dell’artista, in particolar modo quelle raffiguranti le periferie milanesi, ma anche capolavori raramente presentati al pubblico, tra cui  La guerriera (1934).

Come spiega la storica e critica d’arte Federica Flore, presente all’evento inaugurale insieme a Andrea Sironi-Straußwald e Estimio Serri, “la mostra vuole mettere in luce la coerenza dello stile di Sironi, mantenuta negli anni, nonostante il cambiamento politico e artistico che ha contraddistinto la prima metà del ‘900. Il suo primo interesse è rivolto ai gruppi artistici: il gruppo di per sé fa bandiera. crea manifesti, rafforza obiettivi e rende indelebili nel tempo le impronte dei passi mossi. Nelle sale espositive del Casinò di Sanremo,  le opere di Mario Sironi si chiariscono come torme di un pensiero cangiante, attento agli sviluppi del panorama socio-politico e alla continua ricerca di un’identità personale e sempre riconoscibile. Cercando di unire tutti i tasselli del puzzle che è questa grande mostra, non manca il bisogno di mostrare le diverse fasi dell’opera pittorica dell’artista, a partire dallo sguardo più attento all’arte francese di Cézanne (Paesaggio, 1928), al ritratto più propriamente primitivo, che sconfigge il presente con forme che sembrano provenire da un passato storpiante e ancestrale (La guerriera, 1934). alla materia Dada  e futurista, quando accoglie tra le proprie tecniche l’arte del collage, i giornali come supporto per un’immagine che include la parola stampata nel messaggio estetico che l’artista intende manifestare. Tra gli articoli visibili, la pubblicità l pneumatici del pedone. Tacchi e suole Pirelli, icona di velocità, agilità e prontezza (Testa, 1933). Nel percorso s’incontra Due (1930), un accenno al genere umano appare qui come bozzetto, per giustificare l’isolamento intellettuale delle persone, tutti inclusi. A completare la completa successione di opere, La marcia (1915), Composizione (1960 ca.), Progetti di manifesto (1939), Studio di illustrazione per un manifesto di infanzia (1923 ca) e Figure (1950 ca.), raggruppate qui per enfatizzare la chiave di lettura data sopra, riguardante la copiosa capacità di Mario Sironi di recuperare imnagini e tecniche da approfonditi studi e riferimenti intellettuali. Nell’opera di questo grande artista non esiste caos, non esiste improvvisazione: ogni passione rimane perfettamente intelaiata nello studio programmato della società di un secolo particolarmente altisonante”.

Il 1° febbraio (ore 16.30) la mostra sarà ulteriormente valorizzata con laconferenza del professore Paolo Portoghesi, che affronterà il tema “Mario Sironi, pittore e architetto”. Introdurrà l’autore la storica dell’arte Maria Tersa Verda Scajola e interverrà la già citata Flore con una critica semantico-stilistica dell’opera di Mario Sironi.

L’esposizione “Mario Sironi” sarà aperta al pubblico dal 20 gennaio al 19 febbraio (Foyer di Porta Teatro del Casinò di Sanremo. Ore 10-00 – 23.00. Ingresso Libero).

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