La ricorrenza

Diciotto anni fa moriva Fabrizio De André, il cantautore che più di tutti ha valorizzato il dialetto ligure

E' anche stato l'artista che ha ricevuto più riconoscimenti del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco

Fabrizio De André

L’11 gennaio di diciotto anni fa il mondo della musica dava l’addio al più importante cantautore italiano, Fabrizio De André.

Nato nel capoluogo ligure, Genova, il 18 febbraio 1940, De André è anche conosciuto con il soprannome “Faber”, attribuitogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio sia in consonanza al suo nome sia in virtù della sua passione per i pastelli e le matite della marca Faber-Castell.

Di ideali anarchici, libertari e pacifisti, Faber è senza dubbio l’artista che più di ogni altro ha saputo valorizzare la lingua e il dialetto ligure. In quasi quarant’anni di attività artistica De André ha inciso tredici album e moltissimi singoli poi riediti in antologie. I suoi testi sono autentica poesia, raccontano storie di prostitute, emarginati, ribelli.

Dopo la scomparsa, di cui oggi ricorre l’anniversario, la popolarità e l’alto livello artistico del suo canzoniere hanno portato alcune istituzioni a dedicargli vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole.

Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paolo, Umberto Bindi e Luigi Tenco ha rinnovamento profondamente la musica leggera italiana, diventando uno degli esponenti di spicco della cosiddetta Scuola Genovese.

De André inoltre è ancora oggi l’artista con il maggiore numero di riconoscimento da pare del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco.

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