L'incontro

Diano Marina ciclabile in ferrovia, progetti e idee dopo il raddoppio dei binari

Svolta epocale da sfruttare per migliorare e rilanciare sia la qualità della vita dei dianesi che il turismo del Golfo

binari cervo andora

Diano Marina. Al bar Eden in via Francesco Agnese a Diano Marina si sono riuniti i simpatizzanti del neonato gruppo Facebook “Diano Marina ciclabile in ferrovia” per discutere e condividere idee e iniziative. “Ringraziamo quanti erano presenti e siamo felici che ci fossero anche persone che hanno sentito di noi al di fuori di internet – ha sottolineato in un post su Fb Giada Gramondo  – Ora continueremo a portare avanti le nostre idee cercando di allargarci ai cittadini e ai turisti che usano ancora i mezzi tradizionali di comunicazione come il faccia a faccia, gli incontri per strada e il passaparola e di dialogare con chiunque voglia interfacciarsi con noi”. Si lavora insomma per migliorare sia nella mobilità urbana sia nella quotidianità dei cittadini dopo la cessazione del transito ferroviario cercando di avviare progetti interessanti per  la riqualificazione del sedime ferroviario con il proseguimento della pista ciclabile

Tra l’altro è stato anche annunciato che è stato predisposto un foglio di raccolta firme ufficiale che si può trovare presso la  parrucchiera Rossella in corso Europa 42.

I simpatizzanti hanno sottolineato che con il raddoppio della ferrovia e la dismissione della vecchia linea “ci si ritrova davanti ad una svolta epocale che dovrebbe essere sfruttata per migliorare e rilanciare sia la qualità della vita dei dianesi (e non solo gli interessi di pochi), sia il turismo di Diano Marina che è stato grande, e può tornare ad esserlo, a prescindere dallo spostamento della via Aurelia”.

Evidenziato come “Diano Marina soffre, il turismo è in calo e non c’è alcun tipo di attrattiva per chi viene da fuori: non possiamo permetterci di perdere questa occasione aspettando che vengano spesi centinaia di migliaia di euro in progetti, che si trovino gli stimati 30 milioni di euro necessari per i lavori trascorrendo decine di anni nello stesso immobilismo che stiamo sperimentando per la nuova viabilità verso la stazione”.

 

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