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Bordighera, in una settimana è “sparita” la rotonda di Sant’Ampelio: al posto del belvedere restano solo macerie fotogallery

La storia della rotonda, il belvedere più amato dai bordigotti

Bordighera. Un cumulo di macerie: ecco cosa resta di quella che un tempo era la rotonda di Sant’Ampelio. I lavori di demolizione sono iniziati lo scorso 16 gennaio e, in meno di una settimana, del belvedere non resta quasi più traccia.
La rotonda era stata costruita negli anni Dieci del Novecento. Su di essa, dal 1914 fino agli anni Sessanta, si ergeva una casa da gioco.
Come scrive Anna Maria Ceriolo Verrando nell’opera “Bordighera nella storia” (Istituto Internazionale di Studi Liguri – Museo Bicknell, Bordighera, 1971), “Nel moltiplicarsi delle opere per incrementare lo sviluppo turistico di Bordighera, un gruppo di privati cittadini costituisce, tra il 1910 e il 1911, una società che si propone la costruzione di un casinò sulla punta di Sant’Ampelio. In questo modo a Bordighera da un lato veniva ad affiancarsi alle altre “villes d’eau” della costa ligure provenzale e si trovava in condizioni di gareggiare con esse anche in questo settore, ma d’altra parte cominciava a modificare quelle sue così precipue caratteristiche di luogo di soggiorno raffinato e tranquillo che nell’Ottocento gli avevano guadagnato le simpatie di un turismo altamente qualificato di impronta aristocratica. Tuttavia conservava ancora una clientela a carattere residenziale come era stato dall’inizio della sua ascesa di stazione climatica”.

Il casinò non ebbe vita facile: durante la prima guerra mondiale, infatti, l’edificio venne adibito ad ospedale militare così come gli alberghi di Bordighera. Al termine del conflitto del 1915-18, la casa da gioco riprese la sua attività ma, come ricordano i più anziani bordigotti, la sua posizione a picco sulla scogliera favoriva, non poco, i suicidi di chi, dopo aver perso al gioco tutti i suoi averi, decideva di farla finita.

Durante la seconda guerra mondiale, inoltre, l’edificio venne seriamente danneggiato dai bombardamenti così come un terzo dei fabbricati della città. Il casinò rimane in pessimo stato fino agli anni Sessanta quando viene completamente demolito: dell’edificio che per mezzo secolo ha caratterizzato capo Sant’Ampelio resta solo il solaio con funzione di piazza-belvedere poi chiusa a metà degli anni Duemila perché ritenuta pericolante.

Dopo anni di progetti approvati, modificati e bocciati mentre a Palazzo Garnier si alternavano diverse amministrazioni comunali, il 16 gennaio per la rotonda è iniziata una nuova era. Per la demolizione e ricostruzione del belvedere, l’amministrazione comunale ha messo a bilancio 2milioni e 790mila euro. A vincere la gara d’appalto indetta dal comune e ad aggiudicarsi i lavori è stata la M.E.G.A.RES Srl dell’Aquila che avrà tempo 240 giorni per completare l’opera.

 

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