Tribunale

Sanremo, clinica psichiatrica sotto accusa per personale e ambiente inadeguati: due alla sbarra

Alla base delle imputazioni c’è un lavoro di indagine riferito ad un’attività ispettiva compiuta dai carabinieri del Nas nel luglio del 2014

riviera24 - infermiere infermieri

Imperia. Prima udienza in tribunale del processo che vede sul banco degli imputati Simone Simonetti, 51 anni, residente a Finale Ligure, legale rappresentante della “Crct il Gabbiano” di Sanremo, che gestisce il centro di assistenza per malati psichiatrici “Giovanna D’Arco” e la direttrice della struttura, Monia Settembrini, 39 anni, di Sanremo. Per entrambi il capo d’imputazione è quello di inadempienze in pubbliche forniture. L’accusa sostiene infatti che, nella clinica in questione, ci sarebbero stati degli ambienti non consoni, arredi obsoleti e anche del personale non qualificato. Personale fornito proprio dalla “Crct il Gabbiano” di Simonetti.

Alla base delle imputazioni c’è un lavoro di indagine riferito ad un’attività ispettiva compiuta dai carabinieri del Nas nel luglio del 2014. L’indagine dei carabinieri è partita dopo che la mamma di una ragazza in cura nel centro di Sanremo si era rivolta alla Asl 1 per denunciare che la figlia era stata più volte picchiata. La struttura finita sotto inchiesta, ha una quarantina di posti ed è convenzionata con la Asl 1 imperiese.

Le indagini portarono anche a rinviare a giudizio per maltrattamenti l’infermiera 41enne romena Mia Muresan. L’imputata patteggiò poi la pena di fronte al Gup.
Oggi in aula avrebbero dovuto sfilare , di fronte al giudice Anna Bonsignorio, il testi del Pm Antonella Politi, ma questi erano assenti e la prossima udienza del processo è fissata per il 12 giugno prossimo.

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