Ventimiglia, l’appello di “Médecins du Monde”: “La Francia riapra la frontiera”
Una richiesta specifica è stata fatta anche al sindaco Ioculano: “L’accoglienza in città non è gestita bene”
Ventimiglia. Accesso al sistema di salute nazionale fondato sulla solidarietà, protezione specifica per minori non accompagnati, rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo: sono queste le richieste che l’associazione “Médecins du Monde” ha avanzato alle istituzioni nel corso della conferenza stampa che si è svolta nel pomeriggio di oggi. Una richiesta specifica è stata fatta anche al sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano: “Vogliamo che le associazioni di solidali possano tornare ad occuparsi dei migranti”. In ultimo, un appello rivolto direttamente ad Hollande: “Riapra la frontiera con l’Italia”.
“Migrare non è un reato e nessuna persona è illegale sulla terra”, ha dichiarato la portavoce dell’associazione francese, “La frontiera non deve essere una barriera ma un luogo di incontro e scambio”. “Siamo qui per avvertire l’opinione pubblica che se le cose non cambieranno Ventimiglia diventerà un’altra Calais”, ha concluso la solidale francese.
Violenze fisiche e psicologiche sui migranti, pasti scarsi e mancanza di assistenza medica: queste le problematiche che affliggono gli extracomunitari secondo le varie associazioni di volontariato che si sentono escluse dall’assistenza dei migranti.
Contestata nuovamente l’ordinanza che vieta la somministrazione di alimenti e bevande. Il vicesindaco Silvia Sciandra ha provato a spiegare che la decisione di vietare la distribuzione di viveri per strada è stata presa per motivi di igiene soprattutto a seguito di malori accusati da alcuni migranti dopo la consumazione dei pasti, ma le sue parole sono cadute nel vuoto.
“A Ventimiglia l’accoglienza non è ben gestita” hanno continuato a lamentare gli attivisti delle associazioni francesi.