Raffreddare il cervello dopo l’ictus, test anche al centro specialistico di Imperia

7 ottobre 2016 | 18:06
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Raffreddare il cervello dopo l’ictus, test anche al centro specialistico di Imperia

Studio clnico pan-europeo EUROHYP-1, presentao a Bruxelles

Imperia. Il raffreddamento del cervello entro sei ore dall’ictus è un trattamento sicuro e ben tollerato dai pazienti.

Sono questi i risultati preliminari dello studio clinico pan-europeo EUROHYP-1, presentati stamani a Bruxelles da scienziati, associazioni di pazienti e rappresentanti di piccole imprese innovative che hanno sviluppato nuove tecnologie di raffreddamento poco invasive.

I primi test, condotti su 62 soggetti in cinque Paesi europei, dovranno ora essere confermati dai trial che saranno condotti nei prossimi tre anni in più di 30 siti di sperimentazione presso ospedali di 16 Paesi.

Per l’Italia, che con 230 soggetti è il Paese con il più alto numero di pazienti da arruolare per i test, è prevista la partecipazione di 10 centri urgenza ictus appartenenti alle Università Sapienza e Cattolica del Sacro Cuore di Roma, all’Istituto San Raffaele e ospedale Niguarda a Milano e di altri centri a Firenze, Perugia, Imperia, Genova, Pavia e Verona. L’ipotermia, con l’abbassamento della temperatura del cervello a 34-35 gradi per 12-24 ore, si è mostrato un intervento neuro-protettivo efficace nei test sugli animali, nella riduzione del danno cerebrale a seguito di arresto cardiaco e di alcune particolari lesioni al cervello nei neonati.

Nello studio clinico EUROHYP-1, finanziato dalla commissione europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro per la ricerca, partecipano anche piccole e medie imprese che hanno sviluppato tecnologie di raffreddamento terapeutico all’avanguardia.