Muore la pastorella di Mendatica, nel feretro gli scarponi e la gambisa

28 ottobre 2016 | 19:21
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Muore la pastorella di Mendatica, nel feretro gli scarponi e la gambisa

Era una delle pastorelle più stimate dell’entroterra imperiese che curava il gregge a San Bernardo di Conio

Mendatica. Dentro il feretro voleva portarsi quello che per anni erano diventati i suoi inseparabili attrezzi da lavoro per una vita: gli scarponi da pastorella e la gambisa (collare) con sonaglio delle capre. Alla fine Maria Bianca Aicardi, 71 anni, ospite della Rsa di Pieve di Teco, è stata accontentata. Dopo il funerale celebrato ad Aurigo la salma è stata trasferita nel cimitero di Mendatica. Giusto due anni fa aveva scritto al Comune chiedendo di poter essere sepolta nel cimitero del paese della Valle Arroscia dove era nata la mamma Rina. Sentiva un forte legame alle tradizioni della pastorizia locale ormai andate perdute.

Maria Bianchi non era una donna qualunque, ma una delle pastorelle più stimate e amate dell’entroterra imperiese. Fino a qualche anno fa era lei che curava il gregge a San Bernardo di Conio. Ma per Maria Bianca non si era mai interrotto il suo amore con Mendatica, il paese di mamma Rina. Aveva una gran passione per un mestiere che si è quasi estinto. Ora a Mendatica le uniche capre rimaste sono allevate dall’agriturismo Il Castagno. Tra le feste più significative del paese il Palio delle Capre.

L’ultimo desiderio in vita di Maria Bianca ha destato un comprensibile interesse, quasi un passa parola in alta Valle Arroscia. Alla tumulazione nel camposanto di Mendatica, con l’ultima benedizione, non hanno voluto mancare quei pochi pastori che praticano ancora la pastorizia in zona. Accompagnata dai suoi cari, le figlie Enrica e Sabrina c’erno gli amatissimi nipoti, la sorella Piera, i membri della Confraternita di Aurigo.