In tribunale

Morte del quindicenne Matteo Maragliotti, prima udienza a gennaio

L’ipotesi accusatoria è che la gravità delle condizioni di Matteo sia stata sottovalutata

Matteo Maragliotti

Imperia. Sarà processata il prossimo 9 gennaio la dottoressa Roberta Thomatis, medico di famiglia, ritenuta responsabile dalla Procura della morte di Matteo Maragliotti, il ballerino quindicenne, nonché studente dell’Ipc di Imperia, stroncato da un ascesso cerebrale il 21 gennaio di tre anni fa, all’ospedale di Sanremo. I genitori Franco Maragliotti e Sabrina Bonfadelli sono ufficialmente “parti offese” nell’inchiesta aperta dalla Procura di Imperia. A deciderlo è stato il gup del tribunale di Imperia Massimiliano Rainieri.

L’inchiesta ha preso un’improvvisa accelerazione dopo un calvario per i genitori del ragazzo che hanno chiesto giustizia. A curare l’inchiesta per omicidio colposo è il sostituto procuratore della Repubblica di Imperia Roberto Cavallone. In Procura è stata depositata la perizia del medico legale al quale era stato affidato il compito di ricostruire il percorso sanitario affrontato da Matteo. Nel mirino è finito il medico curante. Sono già state acquisite dalla Procura le cartelle cliniche e interrogati numerosi testimoni; la perizia del medico legale incaricato dal magistrato ha avuto il compito di individuare eventuali imperizie di coloro che avevano seguito il caso dello studente imperiese.

L’ipotesi accusatoria è che la gravità delle condizioni di Matteo sia stata sottovalutata che il caso sia stato trattato con superficialità, evitando ad esempio, nonostante il sintomo principale accusato dal ragazzo fosse un fortissimo mal di testa, di sottoporlo ad una Tac. La denuncia presentata ai carabinieri che ha fatto scattare l’inchiesta era stata presentata dai genitori di Matteo circa un anno dopo la morte del ragazzo. Ma in quel lasso di tempo l’infettivologo genovese Enzo Profumo, su incarico degli stessi genitori, aveva eseguito una perizia. Risultati che sono finiti nel fascicolo della Procura di Imperia.

Secondo quanto era emerso dall’autopsia all’origine dell’infezione ci sarebbe stata una forte sinusite, che avrebbe iniziato a manifestarsi un mese e mezzo prima del decesso, con il mal di testa come sintomo principale. Al reparto di malattie infettive di Sanremo, Matteo era stato portato dopo essere transitato ancora una volta dal pronto soccorso di Imperia. Il ricovero era durato solo poche ore: nella notte, le sue condizioni si erano aggravate, l’infezione aveva camminato inesorabilmente. Raggiungendo il cervello. Il quindicenne era entrato in coma. Era stato portato in Rianimazione. Ma il suo cuore, nonostante i tentativi dei medici, aveva smesso di battere.

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