I giardini di Vallecrosia sono poco sicuri, cresce la protesta delle mamme: “Dimenticati e sporchi”

“Qui abbiamo la fortuna di avere uno spazio ampio in cui i bambini possono giocare liberi, eppure non riusciamo a sfruttarlo”
Vallecrosia. “Non è una questione politica, ma di sicurezza dei bambini”. A mettere subito ben in chiaro le cose sono le stesse mamme che, durante un sopralluogo ai giardini pubblici antistanti le scuole, mostrano quelli che sono i problemi di uno spazio “che se fosse curato sarebbe bellissimo”.
A preoccupare è soprattutto la scarsa sicurezza: “Non ci sono cancelli“, dicono le mamme, “Sappiamo tutti molto bene che basta distogliere lo sguardo da un bambino per pochi attimi perché possa accadere una tragedia. Senza un cancelletto, i più piccoli possono rincorrere una palla fino alla strada”. E via San Rocco non è una delle meno trafficate in zona.
I due cancelli presenti nella parte più vecchia dei giardini non sono funzionanti da tempo. Nell’area “nuova”, quella dove giocano i bimbi più piccoli, di cancelli proprio non ce ne sono. “Per la spiaggia attrezzata per i cani però li hanno messi”, dicono le mamme, “Questo non lo diciamo perché abbiamo qualcosa contro gli animali, anzi. Però bisogna pensare anche ai nostri figli”.
“Basta guardarsi intorno per vedere che i giardini sono completamente abbandonati a loro stessi”, aggiungono, “Non chiediamo nulla di impossibile, ma almeno che venga fatta manutenzione”. Zanzare e ratti regnano ovunque: “Bisognerebbe bonificare l’area”, dicono. E poi c’è il “problema piccioni” alimentati da un “piccionaro”.
Sporcizia e odori nauseabondi fanno da padroni: i giochi, oltretutto, avrebbero bisogno di manutenzione visto che alcuni sono a dir poco traballanti.
“E questa sarebbe la città della famiglia?”, si domandano le mamme, “La pavimentazione antitrauma si solleva, i bambini si inciampano in tombini rialzati, bocchette di un sistema di irrigazione che non funziona nemmeno e pezzi di lamiera utilizzati per coprire una fontana tolta da tempo”. I pericoli sono ovunque: basta guardare le “recinzioni” delle aiuole: “Sono un invito a nozze per cadere e prendere una testata”, aggiungono le mamme, “Ma chi ha disegnato i giardini ci ha pensato che sarebbero serviti a dei bambini o no?”.
“Qui abbiamo la fortuna di avere uno spazio ampio in cui i bambini possono giocare liberi, non come a Ventimiglia dove bisogna stare attenti ai frequentatori, eppure non riusciamo a sfruttarlo”, concludono, “Non chiediamo tanto: pulizia, manutenzione e magari qualche tavolino in modo che i bambini possano, come si faceva un tempo, anche organizzare delle festicciole all’aperto”.