Il caso

Olive: scarsa fioritura e mosca olearia minacciano la produzione

La primavera mite e il tempo uggioso hanno influito sulla fioritura e facilitato la comparsa della mosca

olive taggiasche

Olivicoltura. Per le olive non sarà una stagione disastrosa come quella di due anni fa, ma neanche di eccellenza come l’anno scorso. Il raccolto di quest’anno risentirà di due fattori: la scarsa fioritura e la presenza massiccia della mosca olearia.

Nelle coltivazioni all’aperto come quelle dell’ulivo l’uomo non può far altro che lavorare a fianco della natura, con pazienza e volontà: nonostante tutto l’impegno e le tecniche di coltivazione, la percentuale di successo di una annata dipende quasi totalmente dalla natura” sottolinea Antonio Fasolo, presidente di Coldiretti Imperia. “E’ ancora presto per fare una valutazione precisa, ma quest’anno la primavera mite ha favorito la comparsa precoce della mosca olearia, esplosa poi in luglio e agosto, e allo stesso tempo un periodo uggioso a giugno con nebbia e umidità ha interferito con la fioritura delle piante, ostacolando l’impollinazione che richiede un clima ventilato e secco. Chi ha utilizzato tecniche di lotta alla mosca, biologiche o con fitofarmaci, potrà limitare i danni ma non sarà di sicuro un’annata come quella appena trascorsa. Sarà insomma un’annata di “scarica”, conclude Fasolo, e con meno olive sugli alberi i danni legati alla presenza della mosca si faranno sentire ancora di più.

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