Il caso

Burkini e hijab nel mare di Imperia, bagnanti tolleranti

Nella cittá multietnica dove vivono tantissime famiglie di origine nordafricana, albanese e turca, nessuno finora ha alzato il polverone mediatico francese

burkini

Imperia. Una donna coperta dalla testa ai piedi s’infila in acqua e cura i suoi bambini che giocano vicino agli scogli. Nella vicina Nizza il costume integrale é vietato come nella bacchettona Cannes, a Imperia è comparso ieri per la prima volta alla Marina di Porto Maurizio e i bagnanti che erano in spiaggia vedendo quella donna fare il bagno lo hanno tollerato. Nessun commento, nessuno ha gridato allo scandalo, anche perché quella insolita bagnante che si é vista a Imperia non faceva nulla di male e spesso la s’incrocia a fare la spesa in cittá.

Donne musulmane in spiaggia protagoniste da diversi giorni delle cronache nazionali e che occupano buona parte dei telegiornali. Da quando il sindaco di Cannes David Lisnard ha bandito il costume integrale islamico dalle spiagge della Croisette, non passa giorno senza che un nuovo eletto con la fascia tricolore si mobiliti per vietare l’uso dei burkini nel suo municipio. Da Cannes il divieto si é cosí esteso a Villeneuve Loubet, a Sisco in Corsica, dove la presenza di alcune donne in burkini ha scatenato una violenta rissa tra i famigliari delle ragazze e la gente del luogo. In italia il dibattito è aperto.

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Cent’anni dopo la Belle Epoque, quando le donne di allora si rifugiavano nelle cabine da spiaggia per uscire con vestiti che coprivano fino alle caviglie, in Costa Azzurra da giorni tengono banco dibattiti su sicurezza e pudore, ma soprattutto di indumenti che destano scandalo, ma lo scandalo è di segno contrario. A scandalizzare, almeno in Francia, sono le donne di fede islamica che hanno deciso di andare in spiaggia coperte dalla testa ai piedi adottando l’ormai famoso burkini, spesso accompagnate dai figli e mariti come nel caso di Imperia. 

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Nella cittá multietnica dove vivono tantissime famiglie di origine nordafricana, albanese e turca, nessuno finora ha alzato il polverone mediatico francese. “Mia mamma – dice Fatma Benharti, che vive a Porto e frequenta la facoltá di lettere a Genova – quando va in spiaggia, e lo fa la sera, indossa il burkini. Io, invece, mi vesto normalmente e vi assicuro che nessuno ha mai imposto né a lei né a noi di cambiare modo di vestire. Non credo che nessuno o nessuna possa arrogarsi il diritto di dire ad esempio che mia mamma non ha il cervello per pensare e che in realtà ciò che fa non è una sua libera scelta”. Secondo i sindaci che l’hanno proibito il burkini pone problemi di sicurezza. É d’accordo? “Non è vero niente. É un indumento come un altro, creato apposta per quell’uso. Mentre prima si andava al mare con vestiti normali, ora esiste un costume adatto, realizzato con materiali idonei: è igienico, leggero e si asciuga in fretta”, assicura Fatma.

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