La cerimonia

Vallecrosia invasa dagli alpini: intitolati i giardini di via Don Bosco al generale Rivoir fotogallery

Un uomo tutto d'un pezzo, Adolfo Rivoir, che patì il fronte greco durante il secondo conflitto mondiale dove si guadagnò la massima onorificenza militare

Vallecrosia. Centinaia di persone alla parata degli alpini della val Verbone, che si è conclusa con la cerimonia di intitolazione dei giardinetti di via Don Bosco al generale Adolfo Rivoir (MOVM).
Dopo una sfilata in via Colonnello Aprosio, guidata dalla fanfara degli alpini, alla presenza di numerose autorità civili e militari e di tanti cittadini, è stato inaugurato il monumento dedicato a tutti i caduti, oltre all’intitolazione dei giardinetti di via Don Bosco al generale originario di Vallecrosia.

Nell’occasione ha avuto luogo il gemellaggio con il gruppo alpino di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. Luogo, questo, legato alla vita del generale. Un uomo tutto d’un pezzo, Adolfo Rivoir, che patì il fronte greco durante il secondo conflitto mondiale dove si guadagnò la massima onorificenza militare, che non aderì alla Repubblica di Salò e per questo venne deportato nei campi di concentramento in Germania e Polonia e che, alla fine del conflitto, dopo essersi ristabilito, completò la carriera fino ai vertici delle forze armate.
A tagliare il nastro tricolore è stata la moglie dell’alpino Crespi, mentre a scoprire il monumento agli alpini caduti in battaglia sono stati i più anziani tra gli alpini di Vallecrosia. Presenti anche due nipoti del generale Rivoir.

Tra le autorità, l’assessore regionale Marco Scajola, il presidente della provincia Fabio Natta, il sindaco di Vallecrosia Ferdinando Giordano e il collega di Camporosso Davide Gibelli.
Presente anche una delegazione della Croce Rossa Italiana.

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