L’invasione “pacifica” degli alpini al raduno di Nava

Il Sacrario del Colle di Nava ospita le spoglie del generale Emilio battisti, che vi fu tumulato il 3 luglio del 1983
Imperia. C’erano anche il presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta, il sindaco Carlo Capacci e l’assessore regionale Marco Scajola al 67° Raduno nazionale degli Alpini del Colle di Nava. Ma c’erano anche le principali autorità militari della provincia a testimonianza del valore dell’iniziati va curata dall’Ana, l’associazione nazionale alpini di Imperia.
Dopo la giornata di ieri, dedicata ai cori e alla veglia presso il Sacrario, oggi infatti si sono svolte le celebrazioni a ricordo della Divisione alpina Cuneense, che proprio sul colle ha il suo Sacrario commemorativo. Le cerimonie hanno preso il via a metà mattinata con l’ammassamento dei partecipanti, provenienti da diverse regioni italiane e, in particolare, da Liguria e Piemonte, regioni di «reclutamento» della Cuneense, che fu tra le Divisioni alpine protagoniste della tragedia della ritirata di Russia, nel corso della Seconda guerra mondiale.
Quindi come da programma si è svolta la sfilata dei gruppi partecipanti verso il Sacrario, dove, alle 10,25 è in programma la cerimonia dell’alzabandiera. Celebrata anche la messa al campo e l’orazione ufficiale. Il programma si è poi concluso con gli onori ai caduti e al generale Emilio Battisti, che era alla guida della Cuneense nella tragedia di Russia.
Alle celebrazioni ha anche partecipato il Coro Monte Saccarello e la fanfara alpina del Colle di Nava
Nel pomeriggio sono previsti intrattenimenti e, alle 16, l’estrazione dei biglietti della lotteria. Il «rancio alpino» si è tenuto in un’area attrezzata a poca distanza dal Sacrario, vero fulcro di questo e di tutti i raduni sul colle che segna il confine fra Liguria e Piemonte.
Il Sacrario del Colle di Nava ospita le spoglie del generale Emilio battisti, che vi fu tumulato il 3 luglio del 1983, in ossequio al suo desiderio, espresso nel testamento: “alla mia morte, seppellitemi con i miei alpini”. La figura di Battisti è anche impressa nella storia delle penne nere per l’esempio di attaccamento ai suoi uomini che dimostrò nel corso della ritirata di Russia, condividendo fino in fondo e quindi fino alla prigionia, la loro sorte. Il generale Emilio Battisti rifiutò infatti una più facile e soprattutto più sicura ritirata in aereo, così come gli era stato offerto dal Comando tedesco.