Sanremo, l’intervento di Paola Arrigoni (M5S) in Consiglio Comunale

Tutte le mozioni dei grillini tra zone siae free e orti sociali
Sanremo. Paola Arrigoni, consigliere di opposizione per il Movimento 5 Stelle, interviene così in Consiglio Comunale:
Buonasera sig. Sindaco, Presidente, Assessori, Consiglieri,
pubblico in aula e a casa.
Da quando siamo entrati in consiglio comunale, abbiamo fatto una dura opposizione come è giusto che sia, perché il ruolo dell’opposizione è quello di vigilare sull’operato di chi amministra, di portare alla luce tutte le cose che non vanno, (e qui di cose che non vanno ce ne sono, diciamo che sotto questo aspetto il lavoro non ci è mai mancato.)
Ma abbiamo fatto anche altro ovvero vi abbiamo sommerso di proposte, progetti innovativi che il più delle volte sono stati fermati e ciò è un vero peccato, perché comunque è un danno per la collettività.
A cosa mi riferisco? Partiamo dalle 13 mozioni che abbiamo presentato da quando siamo entrati in Consiglio: ora abbiamo finalmente capito dove alcune di esse si sono arenate e ci auguriamo approdino presto in consiglio comunale… Non le elenchiamo tutte, ma solo alcune che se fossero state discusse ed approvate avrebbero portato sicuramente ad un grande risparmio per la collettività e con quel risparmio si sarebbero potuti garantire altri servizi per i cittadini se fossero entrate nel bilancio di previsione.
Vi faccio un esempio: il 19 novembre 2014, sono passati 18 mesi, abbiamo presentato una mozione dal titolo “Adotta un’aiuola – valorizzazione e manutenzione degli spazi verdi della Città di Sanremo” questa mozione nasceva con l’intento di far partecipare i cittadini alla cura della propria città, salvaguardando e migliorando la qualità del verde pubblico con l’affidamento senza fini di lucro di aiuole e di spazi a verde pubblico. Questa iniziativa avrebbe potuto coinvolgere anche le aiuole della pista ciclabile tramite area 24, a costo zero. Con questo progetto si aveva la facoltà di pubblicizzare la propria adozione tramite la collocazione di un cartello informativo (posizionato nello spazio adottato con dimensioni decise dall’amministrazione con il logo del Comune) e la dicitura: “Il verde di questa aiuola è curato da…. “ Una forma di semplice sponsorizzazione che avrebbe però permesso al Comune di ridurre i costi della gestione migliorando il decoro di tutta la città. Sono andata a vedere i costi stanziati per i prossimi anni per la manutenzione ordinaria di parchi e giardini e solo per il 2016 si parla di 950 mila euro, per il 2017 e il 2018 euro 905 mila per anno. In tre anni si tratta di 2 milioni 760 euro. E’ una cifra esorbitante, spaventosa, dobbiamo pensare assolutamente di ridurla e l’iniziativa ” adotta un’aiuola” poteva essere il primo passo.
Abbiamo proposto il 18 novembre 2014 la mozione ‘orti sociali’, ovvero un piccolo appezzamento di terra destinato alla produzione di ortaggi e piccoli frutti senza fini commerciali, su un terreno di proprietà del Comune che viene messo a disposizione gratuitamente della collettività. E’ impensabile non poter identificare zone da attrezzare ad orti sociali urbani in modo da riqualificare aree trascurate del nostro territorio, dimostrando una virtuosa utilità per tutta la comunità in termini di sostenibilità ambientale ed attenzione sociale anche per cittadini in fasce d’età più esposte all’isolamento.
Abbiamo proposto la mozione: “contro lo spreco di cibo” questa è stata protocollata il 27 luglio del 2015, questa mozione nasceva dalla ormai evidenza che la crisi economica è persistente e costringe i nostri concittadini a restrizioni anche importanti nel contesto di alimentazione, quindi si chiedeva di creare una rete per raccogliere il cibo in eccedenza che molti negozi, ristoranti, supermercati sovente a fine giornata sono costretti a gettare e invece ridistribuirli. Il cibo è un diritto, di tutti.
Un’altra mozione, protocollata il 29.11 del 2014 dal titolo “Albergo diffuso per rivalutare il centro storico di Sanremo” ovvero un modo innovativo e sostenibile di rivalutare finalmente La Pigna. Questo significherebbe riqualificare storici edifici non utilizzati e allo stesso tempo contribuire a potenziare l’offerta della ricettività turistica senza una nuova cementificazione. Sarebbe l’alternativa virtuosa alle colate di cemento. L’albergo diffuso non si deve confondere con il bed & breakfast o con l’agriturismo in quanto presuppone un centro storico da rivitalizzare e una comunità che partecipi al progetto, come potrebbe essere per La Pigna Le stanze sono dislocate in diverse unità abitative, che fanno capo ad un unico centro di ricevimento. Ovvero si avrebbero le comodità di un albergo, ma le stanze verrebbero ricavate da edifici già esistenti, ristrutturati nel rispetto della storia. Il tutto potrebbe essere fatto con la ricerca di finanziamenti regionali ed europei.
Questa sera abbiamo presentato due oridini del giorno sempre nell’ottica del risparmio ovvero :
– la dismissione delle linee telefoniche urbane passando a telefoni VoIP che potrebbe essere esteso a tutto Il Comune e alle sue sedi distaccate comprese le scuole e questo porterebbe a un abbattimento dei costi per la telefonia. Per il
solo 2016 sono stati stanziati 143.229 euro ma già gli uffici prevedono che non saranno sufficienti;
– l’utilizzo dell’open source (che significa codice sorgente aperto), in informatica, indica un software i cui autori (più
precisamente i detentori dei diritti) ne permettono e favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti e quindi permetterebbe anche qui un grande risparmio dovuto all’abbattimento dei costi delle licenze.
Questi risparmi, attuando i due O.d.G., saranno sicuramente notevoli per l’amministrazione e permetteranno di dare ulteriori servizi ai cittadini oppure la diminuzione delle tasse.
Un’altra mozione per noi fondamentale e che abbiamo presentato il 18 novembre, sempre del 2014 è “l’ Istituzione del Bilancio Partecipativo” ovvero un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta dei cittadini alla vita politica della propria città. L’amministrazione comunale mette una parte delle risorse del bilancio comunale a disposizione dei cittadini che, discutendo e confrontandosi, stabiliscono come investirle. Se la comunità partecipa e diventa artefice delle scelte è evidente che è più contenta e aumenta il senso di appartenenza alla propria città.
Avevamo proposto le zone siae free per la città, ora bisognerebbe renderle maggiormente operative permettendo
ad esempio attraverso il sito del comune di poter prenotare online il suolo pubblico, durante tutto l’anno.
Noi siamo disponibili ad un confronto con l’Assessore, soprattutto adesso che il monopolio della SIAE viene messo in dubbio dall’Europa che ha definitivamente messo nero su bianco che autori ed editori debbano poter scegliere da chi farsi rappresentare.
Le idee sono molteplici, in ogni campo, perché non avviare ad esempio progetti di alfabetizzazione informatica in Comune per anziani, disabili ed altri cittadini che ne avessero bisogno, in modo da facilitare l’accesso alle informazioni? Il comune dovrebbe cambiare diversi computer, quelli che verranno dismessi potranno essere utilizzati per il corso di base magari gestito da volontari.
Ci piacerebbe che i parchi giochi per i bimbi fossero parchi inclusivi dove tutti i bambini possano giocare insieme. Parchi privi di barriere architettoniche, parchi dove siano installati giochi il più possibile accessibili e fruibili da parte di tutti i bambini.
Siamo molto preoccupati per il centro di aggregazione Baraonda, è impensabile che chiuda dal momento che ha sempre svolto una grande opera per la prevenzione del disagio giovanile e quindi un importante e basilare lavoro sociale per la comunità. Attualmente i ragazzi che frequentano abitualmente il centro sono più di un centinaio, un numero considerevole e che non avrebbero più la possibilità di svolgere tutte le attività che prevede un presidio di tale importanza per tutta la città.
E’ impensabile che si arrivi all’ultimo senza aver preventivato una soluzione, con tempi certi. Bussana Vecchia, voi lo state vivendo come un grande problema, un fardello di cui liberarsi, invece è una grande opportunità per rilanciare un’idea di turismo sostenibile che tuteli la storia locale, la cultura, la sicurezza e la salvaguardia
ambientale e urbanistica di tutto il territorio.
E’ evidente che occorre assumersi l’onere di scelte chiare e coraggiose, in quanto non si può abbandonare un capitale artistico e paesaggistico di tale importanza e sperare che ‘il problema’ passi alla prossima amministrazione.
Ricordiamoci che ogni milione di euro investito nel turismo ne genera sei, con un fattore moltiplicativo che non ha eguali in alcun altro settore. Ci vogliono fondi, vero! E allora sono indispensabili persone che costantemente studino il modo di poter accedere a fondi regionali, europei, di tutti i tipi. In questi due anni di amministrazione quali e quanti fondi sono stati utilizzati? Inoltre occorre il più possibile diminuire gli sprechi per poter risparmiare e questo significa cambiare le abitudini, aprirsi alle innovazioni.
Non è più accettabile che esista ancora l’eco mostro a Portosole, è innegabile che ha creato e crea un grave danno
d’immagine alla città, al suo turismo e alla collettività. A breve verrà presentata la petizione in Comune con la richiesta di verificare la possibilità di intimare una ordinanza urgente di demolizione. Considerata l’usura della struttura ormai fatiscente dovuta a decenni di incuria e l’impossibilità di sanare il problema ‘delle quote’ l’unica soluzione è l’abbattimento e la progettazione di un futuro sostenibile per l’area antistante
Portosole.
Vogliamo parlare dell’auditorium Alfano? Altra nostra battaglia dal 2007, la risposta che avete dato alla ns. interrogazione lo dava per terminato per la fine del 2016, non sono ancora iniziati i lavori.
La zona vicino al Lotto 6 è totalmente dimenticata e il disagio dei residenti è indicibile, le loro case ormai non valgono più nulla, fossimo in America sarebbe già partita una bella class action.
E’ per tutti questi motivi che voteremo negativamente a questo bilancio, noi la nostra parte l’abbiamo fatta continuando a proporre soluzioni ma voi dovete almeno prenderle in considerazione e valutarle con obiettività.
La città deve finalmente uscire da un limbo che la imprigiona per aprirsi al futuro e questo dipende dall’amministrazione.
Occorre anche un maggior coinvolgimento della cittadinanza però bisogna dargli modo di poterlo fare, e le varie mozioni vanno in quel senso.
Occorre ritrovare l’orgoglio di appartenere ad una comunità vera, non bisogna ‘temere’ il cittadino ma farlo partecipare all’amministrazione di questa città.
Non è utopia, è un percorso realizzabile, ci vuole soltanto la volontà politica di volerlo attuare e diventare finalmente un comune virtuoso che metta al primo posto la felicità dei propri cittadini.