Emergenza profughi

Cresce il numero dei migranti a Sant’Antonio, Don Rito ha aperto le porte della chiesa

Il salone della chiesa è già stato promesso ai musulmani ventimigliesi che lo occuperanno durante il Ramadan

Ventimiglia. Nella chiesa di Sant’Antonio i migranti ospitati sono circa 350 e la situazione non è semplice. Tra loro ci sono famiglie con bambini piccoli. Il locale di circa 100 metri quadrati che li ospita non basta più e la notte scorsa, per evitare che dormissero all’aperto sotto la pioggia, il parroco Don Rito ha aperto le porte della sua chiesa. “Abbiamo ovviamente tolto il Santissimo”, ha riferito il sacerdote, “E abbiamo sistemato il locale in modo da accoglierli. Questa mattina sono stati loro ad aiutarci a pulire e rimettere a posto le sedie. Dobbiamo continuare con la nostra quotidianità: è importante”.

“È una situazione complessa”, ha dichiarato il vescovo Monsignor Antonio Suetta, “Per il gran numero di persone che arrivano qui. Ora dobbiamo cercare di superare questa situazione che è certamente provvisoria, cercando intanto di accompagnare ad altre sistemazioni coloro che chiedono asilo”. Il lavoro dei volontari, dunque, è soprattutto quello di dare spiegazioni per orientare i migranti e consentire loro di prendere delle decisioni. Altrettanto importante, spiega sempre Suetta, è “organizzare una forma di accoglienza diffusa per alleggerire la situazione che si è venuta a creare alle Gianchette”.

In pratica, ad aprire le porte dovrebbero essere anche altre chiese e non solo. Sembra impossibile che alcuni migranti vengano ospitati, una seconda volta, nella parrocchia di San Nicola, dove si erano rifugiati dopo aver sgomberato la tendopoli sul Roja: il salone della chiesa è già stato promesso ai musulmani ventimigliesi che lo occuperanno durante il Ramadan.

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