Comuni non consorziati a Rivieracqua, la Regione pronta ad inviare il commissario

Tanti gli enti pubblici inadempienti, ora piazza De Ferrari è pronta ad emettere severi provvedimenti
Imperia. La lettera è stata firmata da Adriano Musitelli, direttore generale del Dipartimento territoriale. Nero su bianco la Regione diffida i Comuni che non si sono ancora consorziati con Rivieracqua a farlo al più presto pena l’invio di un commissario ad acta.
Eppure la Provincia di Imperia aveva indicato il percorso da fare per non cadere nella trappola-spettro del commissario. C’era tempo fino allo scorso 12 maggio. Ma ora è stato abbondantemente superato il mese e ci sono Comuni inadempienti. In questo momento sono 15 su 67 i Comuni ad essere “gestiti” dal consorzio Rivieracqua che hanno di fatto rispettato non solo il Referendum del 2011, ma anche le varie sentenze e dispute chiarite sia dal Tar che dal Consiglio di Stato. In altri 6 Comuni la stessa società che ha sede a Imperia si occupa dei servizi relativi a fognature e depurazione. Gli enti pubblici sotto ai mille abitanti possono comunque gestire in piena autonomia il servizio idrico.
Ma ci sono anche Comuni come Taggia e Vallebona che sono corsi ai ripari e anche in questo caso, dal primo luglio, si avvarranno del servizio di Rivieracqua. Ma ci sono enti importanti come ad esempio Imperia e Bordighera che non hanno ancora perfezionato il loro ingresso e che ora rischiano il commissariamento. Ma ve ne sono anche altri minori che sono a rischio come Aquila d’Arroscia, Badalucco, Borghetto d’Arroscia, Chiusavecchia, Civezza, Diano Arentino, Diano Castello, Diano San Pietro, Pieve di Teco Pontedassio, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare e Vessalico. E fuori provincia anche Stellanello e Testico.