Il personaggio

Camporosso, addio al calcio per Leo Iezzi

Ha giocato nella Sanremese, Ospedaletti, Argentina, Ventimiglia e Carlin's Boys, prima di chiudere la sua carriera a Camporosso

Camporosso. Leo Iezzi dà l’addio al calcio. La notizia era nell’aria già da qualche settimana, ma sabato sera è diventata ufficiale, ed ha avuto anche la sua celebrazione in occasione della serata che il Camporosso ha organizzato per festeggiare la salvezza ottenuta nel campionato di Promozione appena terminato.

Gli Higlander, nel calcio moderno non sono molti, ma qualche raro esemplare è rimasto ancora, e Leo Iezzi lo si può tranquillamente definire uno di questi rari esemplari, perché ha esordito in prima squadra (col Sanremo ’80, nel campionato di Promozione 1988-89) e sono passati ventotto campionati prima che prendesse la decisione di smettere.

Nel frattempo Leo ha indossato anche le maglie di Sanremese, Ospedaletti, Argentina, Ventimiglia e Carlin’s Boys, prima di chiudere la sua carriera a Camporosso.
Ha disputato oltre seicento partite, ha vinto una decina di campionati, diventando uno dei giocatori più popolari e più amati della nostra provincia.
Chi lo ha conosciuto ha potuto apprezzarne l’umanità e la passione per il calcio. Sto parlando di un calcio “pulito”, di un calcio giocato per passione, tra amici. Magari con pochi mezzi e con grandi sacrifici, compiuti in nome dello sport, dello sport puro. Di un calcio giocato da grandi uomini.

In tutta la regione Leo non ha bisogno di presentazioni: è un ragazzo straordinario, amato da tutti i compagni e stimato da tutti gli avversari, grazie al suo ottimo carattere e alla sua sportività. In allenamento il suo impegno è sempre stato esemplare, in campo il suo rendimento è sempre stato positivo, tanto da diventare un sicuro punto di riferimento per tutti i compagni, soprattutto i più giovani.

La sua assenza sui campi di calcio si noterà, perché per anni Leo ha rappresentato la faccia pulita di un mondo che ormai (anche dalle nostre parti) sembra purtroppo essere sempre più volto al professionismo.

Tutti i dirigenti, i tecnici e i compagni di gioco del Camporosso hanno voluto ringraziarlo pubblicamente per l’importante contributo che Leo ha dato nei due ultimi campionati, non solo per ciò che ha fatto sul terreno di gioco, ma per tutto quello che ha fatto anche al di fuori.

“Grazie Leo, grazie di tutto. Grazie di essere diventato la nostra bandiera. In soli due anni sei diventato un’importante pezzo della storia del Camporosso e tutti assieme ti stringiamo in un abbraccio, orgogliosi della la tua scelta, che ti ha portato a giocare qua da noi, felici per ciò che in questi due anni ci hai insegnato, fieri di averti avuto al nostro fianco nei momenti belli ed anche in quelli più difficili. Rispettiamo la tua scelta di appendere le scarpette al chiodo, anche se vogliamo dirti che ci dispiace moltissimo. Saremmo veramente felici se tu decidessi di restare con noi, perché sei una persona speciale. Da domani non sarai più un calciatore, è vero. Da domani sarai …un mito !!”.

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