Anche il centro islamico di Ventimiglia in aiuto ai migranti. Lunedì inizia il Ramadan: “Gestiremo i pasti”

Ventimiglia. Come lo scorso anno, anche il centro islamico della città di confine è pronto a fare la sua parte per aiutare i migranti.
“Ogni sabato prepareremo noi il pasto per tutti”, ha dichiarato Taki Hassan, “Abbiamo scelto questo giorno perché nella nostra comunità lavoriamo tutti e gli altri giorni siamo impegnati. In questo modo potremo dare una mano alla Caritas, lasciando un giorno libero ai volontari”.

Da lunedì, però, le cose cambieranno: con l’inizio del Ramadan i migranti musulmani inizieranno un mese di digiuno. “Non sono obbligati a farlo”, spiega Hassan, “Perché sono in viaggio e vivono per strada, non hanno niente. Ma sono sicuro che molti vorranno rispettarlo”.

Dato che nel corso del mesi di Ramadan i musulmani devono astenersi – dall’alba al tramonto – dal bere, mangiare e fumare, oltre che dal praticare attività sessuali, i migranti che vorranno rispettare la loro religione, potranno mangiare dalle 21,00 in poi. “Dobbiamo organizzarci”, dice sempre Taki Hassan, “Per questo parlerò molto presto con il responsabile della Caritas”.

I migranti musulmani, però, ora ospitati in una chiesa cattolica, non avranno la possibilità di recarsi nella moschea ventimigliese: “E’ troppo piccola”, spiega Hassan, “Non ci starebbero tutti. Noi siamo già in cento: altre duecento persone concentrate insieme potrebbero creare tensioni e diffidenze tra i residenti della zona. Per questo abbiamo già detto loro che non potranno venire a pregare qui”.

Anche tra la comunità musulmana inizia a crescere la preoccupazione per il probabile aumento dei migranti a Ventimiglia: la paura è soprattutto per le riammissioni e i respingimenti da parte degli altri stati europei. “Qui sono arrivati pakistani che ci hanno detto di essere giunti dalla Germania”, dicono, “Erano già là e sono stati mandati indietro”.