Centro storico

Ventimiglia, un gioiello barocco restituito alla collettività: riaperto il centro culturale San Francesco fotogallery

Le statue dei santi portano ancora i segni di quando l'oratorio era una palestra: a tutte mancano le braccia, amputate per mettere in sicurezza la struttura

Ventimiglia. Nella giornata dedicata al “Cammino nell’arte”, poche ore prima della “Notte dei Musei”, nel centro storico della città di confine è stato riaperto il centro culturale di San Francesco.

Prima chiesa, poi palestra per le scuole e per gli allenamenti degli sbandieratori: la sala di via Garibaldi, 33, porta ancora qualche segno di un passato in cui sono state bistrattate le meravigliose opere d’arte al suo interno.

Oggi, alla presenza di numerose autorità civili e militari, il Sindaco Enrico Ioculano ha ridato alla città il suo gioiello barocco. “La nostra sfida”, ha dichiarato l’Assessore Pio Guido Felici, “E’ ora quella di riempire questo meraviglioso contenitore con il materiale giusto”.

Ioculano ha ricordato il lavoro svolto anche dalle precedenti amministrazioni: “E’ dagli anni Novanta che si lavora a questo progetto che va a riqualificare in modo importante la città”, ha dichiarato il Sindaco, “Bisogna essere orgogliosi che tante amministrazioni abbiano deciso di investire su questa sala. Pensate ad un domani, quando questo gioiello sarà aperto sopra ad un porto ultimato”.

“Il nostro centro storico ha tutte le carte in regola”, ha aggiunto, “Ora serve solo un colpo di reni: rimbocchiamoci le maniche e siamo orgogliosi delle risorse di questa città”.
Ad entrare nei dettagli della genesi dei lavori, è stato l’architetto Andrea Folli: “Negli anni Cinquanta questa chiesa era stata trasformata in palestra e, per renderla tale, è stato demolito tutto quello che invadeva il rettangolo: altari laterali e braccia delle statue. Mancano anche le tele dipinte che ornavano le pareti. Nel 1992, un gruppo di cittadini ha deciso di ripulire questa chiesa, che nel tempo era diventata ormai una piccionaia”.

Nel 1994, l’allora amministrazione Berlingiero, decise di spendere oltre 300 milioni di vecchie lire per aggiustare il tetto e il pavimento. Altri 60 milioni arrivarono dalla Provincia: con questi fondi venne restaurato l’altare.
E’ stato poi il Sindaco Gaetano Scullino a chiedere e ottenere i fondi dell’8 per mille destinati alle opere d’arte: “Con questi soldi”, ha spiegato l’architetto, “E’ stato compiuto il restauro”.

“L’Italia è un paese di eroi, navigatori e santi”, ha esordito Don Luca, prima di benedire il centro polivalente e consegnarlo alla città, “Per far vivere l’Italia in certi contesti abbiamo bisogno di questi eroi. Se oggi abbiamo questo gioiello è perché qualche cittadino ha deciso di andare controcorrente e la cosa bella è che anche noi possiamo essere come queste persone. E’ facile distruggere: per questo non c’è bisogno di essere eroi. Ma abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci faccia ripartire”.

Oltre alle autorità citate, erano presenti all’inagurazione il Prefetto di Imperia Silvana Tizzano, la Senatrice Donatella Albano, l’Assessore regionale Marco Scajola, gli ex Sindaci Gaetano Scullino e Claudio Berlengiero, il Sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola e il primo cittadino di Camporosso Davide Gibelli, il Maggiore Giorgio Sanna, Comandante della Compagnia dei carabinieri di Ventimiglia, il Dirigente del commissariato Saverio Aricò, i Comandanti della polizia locale di Ventimiglia e Vallecrosia Giorgio Marenco e Roberto Capaccio.

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