Commercio parallelo

A Ventimiglia è allarme per il mercato parallelo degli “ambulanti clandestini”

Nei dehors dei bar e all'interno dei locali, i tentativi di vendita portano i clienti all'esasperazione

vu cumprà

Ventimiglia. “Occhiali, bella signora”, “Vuoi borsa, bags, sacs?”. Accendini, giochi, portachiavi di tutte le forme. E ancora cappelli, foulard e ogni altro genere di accessorio per donne fashion e uomini alla moda, attenti alle griffe (rigorosamente false) e al portafoglio.

Nella città di confine il “commercio” abusivo è sempre in crescita: i venditori abusivi spuntano in ogni angolo e propongono le loro merci in modo, molto spesso, davvero insistente.
Tra i tavolini dei bar e all’interno dei locali, i tentativi di vendita portano i clienti all’esasperazione. Qualche turista straniero sorride, qualcun altro si mostra interessato all’acquisto, ma la maggioranza delle persone si scoccia e scuote la testa: “Basta, non se ne può più!”, è il leit motiv della situazione.

vu cumprà

Stressati anche i commercianti regolari, soprattutto gli ambulanti del mercato che, ogni venerdì, si ritrovano a dover fare i conti con i concorrenti abusivi  E non è raro trovare decine di francesi intorno al commerciante abusivo di turno per acquistare l’ultimo modello, tarocco, di Louis Vuitton, Fendi o Gucci.

A cadere in tentazione non sono soltanto gli stranieri: di affari, tra giubbotti, gilet e abbigliamento “griffato”, ne fanno anche gli italiani. Con cinquanta euro, se si tratta bene, si portano a casa imitazioni di Moncler e Colmar da fare invidia a quelli che si vedono nelle vetrine. Un mercato, questo, totalmente irregolare che fa imbestialire commercianti e produttori ma che, nonostante le denunce degli operatori del settore, sembra aumentare di giorno in giorno, rendendo quasi impossibile prendere un caffè in santa pace.

commenta