Sanremo. Tra le rose c’era la droga. Come in un film d’azione, una delle tante fiction che si vedono in televisione. Ma la droga era vera come erano reali i protagonisti che hanno allestito una rigogliosa piantagione di marijuana che è stata scoperta in via Padre Semeria, sulle alture di Sanremo dai carabinieri della stazione di Ospedaletti. In una serra di almeno 4 mila metri quadrati nei pressi della loro abitazione c’era una coltivazione di cannabis indica “nana”, ma anche un laboratorio con tutta l’attrezzatura per la lavorazione e quindi il suo confezionamento. C’era stupefacente per almeno 600 mila euro.
A finire nei guai sono state cinque persone V.C., 51 anni, coltivatore diretto, la moglie, B.A., 47 anni, coltivatrice diretta, i due figli, S.C., di 22 anni, celibe, disoccupato, e V.C. di 24 anni, nubile, disoccupata, e la fidanzata del figlio, A.M., 22 anni, di Sanremo, nubile, disoccupata. Sono tutti incensurati, tutti con la fedina penale “immacolata” come si dice in gergo.
A tradirli è stato il forte odore che proveniva dalla serra. Prima di intervenire i militari dell’Arma hanno preferito appostarsi e studiare i movimenti della famiglia sanremese. Solo sabato scorso l’operazione è entrata nel vivo quanto i carabinieri hanno fatto irruzione dell’azienda di famiglia scoprendo i “coltivatori di marijuana” alle prese con la lavorazione delle piante. Alla vista dei carabinieri nessuna di loro ha opposto resistenza. I componenti del nucleo familiare hanno ammesso le proprie responsabilità. In tutto sono state rinvenute e sequestrate 1500 piante di cannabis indica nana, per un’estensione di circa 2000 metri quadrati già mature e pronte per essere tagliate.
Inoltre è stato sequestrato un laboratorio per l’essiccazione, dove erano stoccati una decina di chilogrammi di marijuana, un locale per la lavorazione e confezionamento della cannabis. L’intera famiglia è stata arrestata con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ma per tutti sono stati concessi i domiciliari. Sono in corso le indagini per accertare se altre persone siano coinvolte nell’attività illecita e su quale mercato veniva smerciato lo stupefacente.
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