A palazzo

Ventimiglia, il Consiglio Comunale inzia con un punto caldo: la questione migranti

Il Sindaco Ioculano fa il punto della situazione e lancia un appello ai no borders

consiglio comunale 4 aprile 2016

Ventimiglia. Si è aperto con un punto sulla situazione del flusso migratorio, il Consiglio Comunale della città di confine.

“Ci siamo rivolti a Prefetto e Regione”, ha dichiarato il Sindaco Enrico Ioculano, “Abbiamo chiesto quali misure saranno prese in merito, perché questa situazione non può gravare solo ed esclusivamente sulle nostre forze. La situazione del flusso migratorio in città è in continua evoluzione ed è sotto gli occhi di tutti che la presenza dei migranti sta diventando sempre più stanziale”.

Sindaco e amministrazione non possono far altro che passare per canali ufficiali in quanto la gestione dei flussi migratori non è materia di competenza comunale: “Quelle che dobbiamo e possiamo fare è scrivere lettere formali e protocollarle”, ha spiegato Ioculano, “E’ così che si muove la macchina comunale!”.

Il flusso di migranti è in aumento e, proprio in questi giorni, in città non è difficile vedere diversi gruppi di richiedenti asilo accampati in alcune zone della città. Il centro di accoglienza in piazza Cesare Battisti non basta più a contenere i migranti. Proprio sul centro, il Sindaco ha detto: “Non assolve più il suo compito e per questo continuiamo a chiederne la chiusura”. Ioculano ha anche sottolineato il fatto che ormai sia chiaro che “il centro non sia più temporaneo. Anche per questo motivo non assolve più alle funzioni per cui è nato”.

Parlando di richiedenti asilo, il sindaco ha citato anche i no borders: “Facciamo un appello ai ragazzi: per quanto possa essere giusto lo spirito dal quale sono animati chiediamo loro di attenersi alle normative. Se vogliono davvero aiutare i migranti, possono farlo indirizzando i richiedenti asilo alle strutture adeguate”.
Un appello il Sindaco lo ha lanciato anche ai suoi avversari politici: “Fare speculazione politica non serve. Dobbiamo essere lucidi senza cadere nel qualunquismo”.

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