A processo

Voto di scambio light, le memorie del sindaco di Diano Marina Chiappori

Sotto accusa anche il vicesindaco Za Garibaldi; l'assessore Bregolin; l'ex assessore Manitta; l'amministratore della Gm Surace

giacomo chiappori

Diano Marina. Accusato di voto di voto di scambio e abuso d’ufficio questa mattina il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori ha deciso di presentare al giudice Massimiliano Botti due memorie difensive.
Poi, l’udienza che si è svolta in tribunale a Imperia, è stata rinviata alla fine del mese.

Il prossimo 30 marzo, salvo imprevisti vi saranno le repliche e probabilmente anche la sentenza. Assolutamente convinto dell’innocenza del sindaco Chiappori è Emanuele Lamberti, suo avvocato di fiducia: “Ha sempre dato assoluta disponibilità a chiarire ogni aspetto della vicenda. Ben vengano gli accertamenti, ma in questo caso hanno provocato danni al mio assistito sia sotto il profilo economico che morale”.

Da ricordare che il primo cittadino del golfo dianese era finito nei guai perché secondo l’accusa, in concorso con altre sette persone, avrebbe chiesto voti alle elezioni che ne avevano poi decretato il suo successo, promettendo in cambio favori. Va anche sottolineato che si tratta di un’ipotesi più leggera di voto di scambio che nulla avrebbe a che vedere con situazioni legate malavita organizzata.

Sotto accusa, insieme al sindaco leghista, vi sono, tra gli altri: il vicesindaco Cristiano Za Garibaldi; l’assessore Francesco Bregolin; l’ex assessore Bruno Manitta; l’amministratore unico della “Gestioni Municipali spa” (GM), Domenico Surace. Il tentato abuso d’ufficio riguarda le presunte spiegazioni chieste dal sindaco a un agente della polizia municipale che aveva multato un commerciante per un dehor, considerato abusivo.

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