Lo yacht Force India attraccato a Oneglia, ma il magnate Mallya non si trova





Giallo finanziario che vede protagonista un riccone tra India, Italia, Inghilterra e Stati Uniti
Imperia. Lui ricercato in tutto il globo. Lo yacht “Force India” ormeggiato nel porto di Oneglia. Una vicenda degna di una spy-story tutta da raccontare quella del magnate Vijay Mallya con un mandato di cattura sulle spalle. Lui, ad e team manager della “Force India”, azienda iscritta al prossimo mondiale di Formula Uno è uccel di bosco. Perché? E’ scappato dal suo paese natale, l’India appunto, per evitare di incappare in un mandato d’arresto emesso dalla magistratura per il mancato pagamento di debiti bancari. Stando a quanto riportano le agenzie indiane, Mallya non avrebbe saldato un conto aperto di circa 1,2 miliardi di euro con ben 17 banche, le quali avevano prestato il denaro per salvare la compagnia aerea Kingfisher Airlines, fallita recentemente e già sponsor delle vetture di F1.
Mallya fuggito all’estero, prima ancora che il mandato fosse emesso, probabilmente messo in allerta dalle voci che circolavano da tempo sul suo conto. La conferma è stata data dal magistrato Mukul Rohatgi, rivelando che la fuga del proprietario dello yacht “Force India” è avvenuta prima che il Tribunale di Bangalore, impegnato nell’ambito de recupero debiti, potesse esaminare un ricorso depositato al fine di bloccare il pagamento di 75 milioni di dollari allo stesso Mallya da parte del gruppo britannico Diageo, che di recente ha preso il controllo di United Spirits Ltd, ex azienda di Mallya. Con il sospetto che il magnate indiano abbia nascosto alcune somme di denaro (destinate a Kingfisher) su conti esteri, le autorità hanno aperto una inchiesta per riciclaggio. Un bel giallo finanziario per un riccone che si è anche occupato dell’organizzazione del primo GP di Formula 1 in India. Il diretto interessato, però, tramite Twitter ha voluto fare chiarezza sulla propria posizione: “Sono un uomo d’affari internazionale. Viaggio frequentemente da e verso l’India. Io non fuggo dall’India e non sono un latitante. Sciocchezze. Come membro del Parlamento indiano rispetto e rispetterà le leggi del Paese. Il nostro sistema giudiziario è sano e rispettato. Ma nessun processo mediatico. I boss dei media non dimentichino gli aiuti, i favori e le sistemazioni che ho fornito nell’arco degli anni e che sono documentati. Una volta che scatta la caccia sui media, si arriva a un incendio violento in cui verità e fatti vengono ridotti in cenere”.
E lo yacht? Quello è ormeggiato a Oneglia. Uno scafo super lusso battente bandiera maltese. Lungo quasi 50 metri è stato realizzato nel 2007 dalla Overmarine, il cantiere di Viareggio specializzato nella costruzione di scafi curati nei minimi particolari. A bordo ci sono solo i membri dell’equipaggio. Non il magnate che secondo la rivista Forbes è la 664ª persona più ricca del mondo, con un patrimonio personale circa 1,5 miliardi di dollari. Possiede anche uno degli yacht privati più grandi del mondo, l’Indian Empress, lungo 97 metri, acquistato dalla famiglia reale del Qatar. Sposato, tre figli, forse in questo momento, più che a Imperia si potrebbe trovare in Inghilterra o addirittura in California dove vive per la maggior parte del suo tempo.