La Minoranza di Taggia sull’impianto provinciale

5 febbraio 2016 | 13:11
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La Minoranza di Taggia sull’impianto provinciale

“La sensazione è che l’amministrazione accolga qualsiasi proposta le venga fatta, consapevole che gli errori politici commessi sino ad ora non consentiranno il benché minimo cambiamento”

Taggia. La Minoranza di Taggia, composta da Piero Arieta, Mauro Albanese, Massimo Alberghi, Lucio Cava, Mario Conio scrive quanto segue:

Le dichiarazioni dell’assessore regionale all’ambiente rese ieri in occasione di un incontro su Ato idrico e rifiuti suggellano, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la sconfitta politica patita dall’amministrazione Genduso in tema di rifiuti.

Che l’amministrazione ormai non contasse più alcunché nelle scelte programmatiche in materia di rifiuti ce ne eravamo già resi conto in occasione del suo tardivo cambio di rotta in merito alla realizzazione del lotto 6.

Dopo la nostra ennesima mozione il Sindaco e la sua amministrazione si convinsero che quello del lotto 6 fosse uno scempio evitabile, tuttavia, la votazione della conferenza dei sindaci confermò la scelta, vanificando la tardiva presa di posizione dell’amministrazione tabiese

Più recentemente invitammo l’amministrazione a votare una mozione affinché venisse negato il “pubblico interesse” al projet financing presentato dal privato, venisse realizzata una nuova progettazione pubblica e venisse presa in debita considerazione la possibilità che fosse una società pubblica a gestire il futuro impianto. L’amministrazione accolse la mozione ma, seppur manchi l’ufficialità, pare che la conferenza dei sindaci rigetterà anche questa proposta.

In ultimo la netta presa di posizione dell’assessore Giampedrone che sostanzialmente apre la porta al conferimento dei rifiuti da fuori provincia nel nostro futuro impianto.

La sensazione è che ormai l’amministrazione accolga, pur di provare ad uscire dall’angolo, qualsiasi proposta le venga fatta, consapevole che gli errori politici commessi sino ad ora non consentiranno il benché minimo cambiamento di quanto è in atto.

Nella costruttiva riunione organizzata dal nostro gruppo consiliare e da “Sanremo Attiva” tenuta lunedi sera a Villa Boselli è emerso come, per stessa ammissione del Sindaco, l’attuale progettazione sia carente sotto numerosi aspetti, tra cui i più importanti sono la combustione in loco del biogas e la quantità minima di rifiuto che il futuro impianto deve poter trattare per avere sostenibilità economica. In buona sostanza se i comuni nell’arco di questi venti anni di gestione fossero abili nel portare la raccolta differenziata sopra il 65% (cosa peraltro non così improbabile visto che Taggia è già a quota 72% e Sanremo sta iniziando il “porta a porta”) ciò determinerà alternativamente o un aumento della tariffa di conferimento o l’ingresso di rifiuti provenienti da fuori provincia, ipotesi non a caso citata ieri dall’assessore Giampedrone.

Come dicevamo, il Sindaco si è impegnato pubblicamente a ridiscutere tali punti in conferenza dei sindaci ma la sensazione è che, come per il lotto sei, la sua posizione sarà inascoltata. Insomma, è evidente che la celeberrima “cabina di regia”, un tempo tanto ostentata, si sia frantumata. Verrebbe da dire, citando Fabrizio De André, “com’è che non riesci più a volare”

E’ ormai noto a tutti che il projet financing per la costruzione del biodigestore anaerobico sia: sovradimensionato per il nostro territorio, ossia già predisposto per ricevere rifiuti da fuori provincia; non è ecologico, in quanto prevede la combustione in loco del biogas prodotto; economicamente svantaggioso per i cittadini in quanto rende di fatto inutile innalzare la raccolta differenziata oltre il limite del 65%

Appare quindi opportuno che l’amministrazione riveda drasticamente le proprie scelte in materia di impiantistica e, come già proposto da tempo, siamo disponibili ad un rapido e costruttivo confronto, con l’ausilio dei tecnici, al fine di trovare una diversa soluzione da quella ora in essere da proporre con forza sia alla conferenza dei sindaci che alla Regione.