Lavanda

Il Comune di Castel Vittorio entra a far parte del Territorio della Lavanda della Riviera dei Fiori

Salgono a 22 i Comuni che disegnano il Territorio della Lavanda della Riviera dei Fiori, 19 si trovano in provincia di Imperia

I Comuni di Castel Vittorio e Caprauna entrano a far parte del Territorio della Lavanda della Riviera dei Fiori

Castel Vittorio. In questi giorni le Amministrazioni Comunali di Castel Vittorio e di Caprauna hanno deliberato di far parte del Territorio della Lavanda della Riviera dei Fiori permettendo a tutti i cittadini del territorio comunale di partecipare al progetto.

Nei giorni scorsi il presidente dell’associazione produttori della Lavanda della Riviera dei Fiori, Andrea Curto, ha incontrato le aziende agricole dei Comuni appena entrati per spiegare nei dettagli il progetto.

Salgono quindi a 22 i Comuni che disegnano il Territorio della Lavanda della Riviera dei Fiori e ciò comporta una grande felicità e orgoglio nel vedere che la rete costruita è solida e reale fatta di persone che vogliono bene alla loro terra e che cercano attraverso questo progetto di marketing territoriale, di dare sostenibilità alle aziende dell’entroterra.

Il Progetto “Lavanda Riviera dei Fiori” nasce da una proposta di ENDAS Imperia per disegnare il nuovo Territorio “Lavanda Riviera dei Fiori”.

Al momento diverse sono le Amministrazioni Comunali che vedono nel prodotto Lavanda la possibilità di portare benessere alle proprie realtà permettendo ai propri operatori e residenti di partecipare al progetto nei vari settori; attualmente i Comuni che definiscono il Territorio sono:

per la provincia di Imperia Airole, Armo, Castel Vittorio, Cipressa, Cosio di Arroscia, Dolceacqua, Dolcedo, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Olivetta San Michele, Perinaldo, Pietrabruna, Pigna, Pornassio, Prelà, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Seborga e Vasia.

per la provincia di Cuneo Ormea, Caprauna

per la provincia di Savona Albenga

“Lavanda della Riviera dei Fiori”, non è solo un marchio ma è l’opportunità di far crescere con un lavoro di rete tra operatori dei diversi settori (agricolo, commerciale,ricettivo ed anche culturale e sportivo) un Territorio che con le sue bellezze e le sue potenzialità ha ancora tanto da realizzare.

Ecco le Attività nei settori:

Nel Settore agricolo e produttivo, il progetto si prefigge:

– di individuare la specie di lavanda più resistente, ai fini di garantire una durata del sesto d’impianto più lunga possibile; ma anche più idonea alla produzione di oli essenziali, al bouquet e all’uso nell’alimentazione;

– di andare a coltivare i terreni abbandonati ed incolti recuperando le tradizionali fasce con muretti a secco che sono la cultura del territorio;

– di integrare il reddito agricolo delle aziende o di creare nuove aziende con l’intervento dei giovani o delle fasce più deboli;

– di creare una filiera di prodotto chiusa (dalla produzione alla trasformazione) produzione di olio essenziale per la realizzazione di prodotti per alta/bassa profumeria e per la detergenza, produzione di fiori per l’uso nella gastronomia, produzione come mazzo profumato o bouquet.

Nel Settore turismo il progetto si occupa (organizzando eventi tematici, visite sul territorio della lavanda, degustazioni guidate per scoprire i segreti della lavanda a tavola) di promuovere l’entroterra coinvolgendo tutte le strutture turistiche che con corner tematici e cene a tema saranno il volano per promuovere un territorio che ha delle valenze molto interessanti e non completamente utilizzate.

Verranno creati degli “IPoint”, primi contenitori culturale che nascono per far conoscere e valorizzare in chiave turistica le tante eccellenze eno-gastronomiche e culturali del Territorio.

Gli “IPoint” vogliono offrire un servizio ma anche un viaggio attraverso la tradizione, il territorio, la storia, la conoscenza collettiva e l’educazione alimentare.

“IPoint” è uno sportello informativo, un punto di servizio per le giovani mamme con il punto di allattamento attrezzato Mimmamà, un centro di promozione degli Itinerari eno-gastronomici.

Nel Settore sociale e culturale viene favorita l’integrazione interculturale tra i ragazzi e fa conoscere ai giovani l’importanza culturale ed economica che la lavanda ha avuto per il territorio a partire da fine 1800 fino agli anni 60.

La Lavanda entra nelle scuole con il teatro perché le attività di “teatro creativo” forniscono una risorsa straordinaria nel contesto dell’educazione, possono essere utilizzate come strumento diretto e coinvolgente per far apprendere ai ragazzi le meraviglie che la natura ci offre e favorire l’integrazione sociale nelle classi.

La lavanda inoltre ha la possibilità di creare uno scambio intergenerazionale e combattere l’inclusione sociale.

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