Franco Senarega, consigliere regionale (Lega Nord) su emergenza profughi: “Solo bugie dal Governo Renzi”

Il consigliere non digerisce il fatto che la Liguria si stia trasformando in una terra d’accoglienza per un numero in continua crescita di profughi. La risposta del Governo italiano al problema legato all’immigrazione è una non risposta, che rischia di alimentare sempre di più il malcontento tra i cittadini
Genova.«Il premier Renzi è davvero bravo a cambiare le carte in tavola. Il numero di immigrati in arrivo in Liguria, giorno dopo giorno, continua a crescere ed oggi ha raggiunto quota 1800. Domani quanti se ne conteranno, duemila? Numeri che vanno ben oltre quello che il nostro territorio può sopportare. E’ ora di aprire gli occhi e di dire basta a questa evidente presa in giro da parte del Governo centrale».
Il consigliere regionale della Lega Nord Franco Senarega non digerisce il fatto che la Liguria si stia trasformando in una terra d’accoglienza per un numero in continua crescita di profughi. La risposta del Governo italiano al problema legato all’immigrazione è una non risposta, che rischia di alimentare sempre di più il malcontento tra i cittadini.
«Penso all’arrivo di decine e decine di immigrati – dice Senarega – a Camogli, Uscio, Rapallo, Borzonasca e non solo, centri che necessitano di servizi e non di ospitare presunti profughi. Da tempo la Lega Nord sta lanciando appelli per sensibilizzare l’opinione pubblica su ciò che sta realmente avvenendo: ci troviamo di fronte all’evidenza di un Governo centrale che ha scelto di scaricare le criticità legate all’immigrazione nella nostra regione».
Il consigliere leghista ritiene che il Premier scarichi sulla Liguria la sua incapacità a farsi valere sul piano internazionale.
«La nostra regione – aggiunge Senarega – non può diventare la nuova piattaforma mediterranea per l’emergenza sbarchi. Non esiste in ciò né una logica né una pianificazione che giustifichi quanto sta avvenendo in questi giorni in Liguria.
E’ evidente come il nostro territorio non sia in grado di sopportare l’enorme onere di queste ondate migratorie sia sul piano amministrativo sia strutturale.
Ribadisco come prima di pensare di creare nuovi posti e accogliere altri seicento profughi, si dovrebbe iniziare il rimpatrio di tutti quelli, e sono la stragrande maggioranza, che non vengono riconosciuti come tali, e che quindi non possiedono i requisiti per vedersi accettata la richiesta di asilo.
Alla fine dei conti solo uno su quattro ha diritto allo status di rifugiato. Questo è il numero che conta e che smentisce le bugie di Renzi».