“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica

27 gennaio 2016 | 16:55
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“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica
“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica
“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica
“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica
“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica
“Giornata della Memoria”, anche Ventimiglia non dimentica

In realtà, però, gli ebrei furono lasciati soli e il silenzio di Dio sconvolse gli adulti e impaurì i bambini: nel momento della morte, furono soli

Ventimiglia. Inizia con la lettura di un articolo di Enzo Bianchi l’incontro alla biblioteca Aprosiana per la Giornata della Memoria: “Il senso della Giornata della Memoria è che ogni anno va rinnovata perché non bisogna dimenticare”.

Tra il numeroso pubblico presente in sala, anche il Sindaco Enrico Ioculano e il vice Sindaco Silvia Sciandra.

A presentare l’associazione culturale Italia-Israele, nata il 6 dicembre del 2014, è stata la presidente Maria Teresa Anfossi, appassionata della storia ebraica e studiosa di ebraismo.

“È un modo per essere più amici, per conoscerci meglio”, ha dichiarato l’Anfossi, parlando dell’associazione che si è posta il compito di far conoscere la cultura israeliana.

“Ringraziamo il Sindaco Ioculano e la sua amministrazione che ci hanno dato la possibilità di portare avanti questo evento”, ha dichiarato il presidente.

Due i presentatori d’eccezione dell’evento: Luisella Berrino e Maurizio Di Maggio, voci inconfondibili nel mondo radiofonico.

L’incontro è poi entrato nel vivo con l’ascolto della canzone ebraica “Gam Gam”: “Anche se andassi / nella valle oscura / non temerei nessun male,/ perché Tu sei sempre con me; / Perché Tu / sei il mio bastone, il mio supporto, / Con Te io mi sento tranquillo”, recita il testo.

In realtà, però, gli ebrei furono lasciati soli e il silenzio di Dio sconvolse gli adulti e impaurì i bambini: nel momento della morte, furono soli.

L’incontro è continuato con le musiche suonate dal violinista Marco Kurtinovich e con le parole di Katy Russo, erede di una sopravvissuta, che ha raccontato Auschwitz.