Sanremo. Nel maxiprocesso contro la ‘ndrangheta chiamato Aemilia compare anche il nome del campione del mondo di Germania 2006 Vincenzo Iaquinta assieme a quello del padre Giuseppe. Il processo inizierà il 23 marzo prossimo a Reggio Emilia e secondo gli inquirenti della Dda di Bologna, il papà del campione del mondo, sarebbe un soggetto di rilievo all’interno dell’organizzazione criminale.
Secondo quanto riportato – scrive il Giornale – dall’ordinanza di custodia cautelare il papà di Iaquinta oltre a frequentare riunioni e ceriomie del clan, sarebbe stato colui che materialmente – riporta il giornale diretto da Sallusti – avrebbe procurato una somma di 1,5 milioni di euro affinché si potesse «ripulire» il bottino di una rapina ad un furgone blindato: questa somma risulta a disposizione di un soggetto pluripregiudicato, gravitante tra Nizza e Sanremo, che intavola – attraverso l’intermediazione della consulente bolognese di Nicolino Grande Aracri, Roberta Tattini – la conclusione dell’affare con il sodalizio di ‘Ndrangheta emiliana rappresentato da Antonio Gualtieri e Romolo Villirillo. L’affare non va in porto. È la stessa test chiave , l’esperta di consulenze finanziarie Roberta Tattini, in una conversazione intercettata un anno dopo, a confermare che Iaquinta aveva la disponibilità del denaro.
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