Imperia. Non c’è pace per Sergio Salvagno, l’agronomo che nel settembre dell’anno scorso era stato colpito al volto da un razzo durante lo sbarco dei pirati.
Dal 29 ottobre scorso è tornato ad essere ospitato alla clinica Sant’Anna dopo un periodo di degenza all’ospedale di Imperia per una crisi epilettica. Ma ad aggravare il suo stato di salute tra ansia e paura e cure mediche che non sembrano avere effetti sperati, ora c’è anche una brutta caduta. “Mio fratello – racconta a Riviera 24 con tanta amarezza in corpo Fulvio Salvagno – camminando in stanza ha perso l’equilibrio perché molto debole. E’ caduto e si è rotto la clavicola. Ora ha un tutore, ma il dolore non passa”.
Il 9 dicembre si avvicina. E’ il giorno fissato per la prima udienza del processo che si terrà in tribunale a Imperia. “Mi chiedo se vedrò l’uomo che ha provocato tutto questo – si domanda Fulvio Salvagno – Al dolore di mio fratello e nostro si aggiunge pure il fatto che l’assicurazione non risarcirà il danno. Che cosa succederà allora? Andremo al processo. Ci costituiremo parte civile. Andremo quasi certamente in Cassazione e speriamo di poter ottenere un risarcimento dei danni. Anche se vedo questa strada tutta in salita e senza sbocchi. Nessuno si è più fatto sentire e questa cosa mi fa ancora più rabbia”.
Sergio Salvagno vive il suo dramma accanto ai familiari e agli amici più stretti. “Non ci sono progressi – ammette Fulvio – Ha paura di ogni cosa e questa caduta proprio non ci voleva. Per calmarlo gli danno calmanti e medicine che lo stordiscono come un cavallo. Il riposo è l’unica cosa che gli fa bene, ma deve anche riprendere la riabilitazione, in modo serio e continuativo perché non vediamo davvero alcuna via d’uscita”.
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