Il caso

Bordighera, “Spostate quelle antenne a Monte Nero”, l’appello dei residenti di via degli Inglesi

Dodici morti di cancro negli ultimi anni: "Non può essere una coincidenza", dice un residente

Bordighera. “Vi prego, spostate quelle antenne a Monte Nero”. E’ l’appello disperato di un residente di via degli Inglesi. Un uomo che, insieme ad alcuni vicini di casa, sta combattendo contro le più grandi emittenti televisive e radiofoniche: “Questa zona ha già pagato con troppe vite”, dice, “In pochi anni almeno dodici persone si sono ammalate e sono morte”. La diagnosi, terribile, è sempre la stessa: cancro.

“Anche io mi sono ammalato”, racconta l’uomo, che ci mostra i risultati delle sue analisi e la cartella clinica del reparto di oncologia di Sanremo. Lì dove è stato sottoposto ad un delicato intervento per la rimozione di una massa maligna all’intestino.

Sapere se davvero sono le nove antenne presenti nella zona, tutte installate in terreni privati, ad essere causa scatenante delle malattie è impossibile: nessuno studio medico-scientifico ha, fino ad ora, avvalorato questa ipotesi.
Proprio in materia dei rischi che un’antenna televisiva, o un gruppo di antenne possono provocare nelle abitazioni circostanti si esprime così l’Istituto Superiore di Sanità: “Le antenne radiotelevisive possono avere potenze di emissione molto elevate, che in qualche misura si sommano nel caso di più installazioni nello stesso sito. I campi elettromagnetici a radiofrequenza possono produrre effetti di riscaldamento dei tessuti, con conseguenti rischi per la salute, se la loro intensità è superiore a determinati valori di soglia. Esistono in Italia limiti di esposizione che sono molto inferiori a questi livelli di soglia; se tali limiti sono rispettati, non vi sono in base ai dati scientifici disponibili, evidenze di rischi per la salute. La verifica del rispetto dei limiti è delegata alle agenzie regionali di protezione ambientale (ARPA)“.

Le ricerche della IARC (International Agency for Research on Cancer) hanno portato, nel maggio del 2011, a classificare i campi elettromagnetici come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come sospetti agenti cancerogeni per i quali vi è una limitata prova di cancerogenicità negli esseri umani e un’insufficiente prova di correlazione nei modelli animali.
Che tradotto in parole semplici significa che le sperimentazioni fatte in laboratorio, seppur utilizzando dosaggi altissimi, non hanno portato ad alcuna prova di pericolosità per l’uomo alle concentrazioni comunemente presenti nell’ambiente. Quelle, in pratica, che in Italia sono regolamentate dal decreto ministeriale n. 381 del 10 settembre 1998.

A Bordighera, delle antenne di via degli Inglesi si parla da anni: nel 2009, all’epoca della Giunta Bosio, i Consiglieri Marco Farotto e Ulderico Verrando del gruppo “Unione Cittadina” avevano presentato un’interpellanza sull’argomento.
Le onde elettromagnetiche nella zona di via degli Inglesi, secondo le misurazioni dell’A.R.P.A.L., hanno superato sino dal 2004 addirittura i limiti imposti dalla Legge“, si legge nel documento, “Diamo atto che quasi tutte le misurazioni dell’A.R.P.A.L. vengono effettuate “in contraddittorio”, ovverosia preavvisando tutte le radio e televisioni e comunque titolari di ripetitori, della misurazione, dando involontariamente la possibilità ai titolari di detti ripetitori di modulare e diminuire la potenza, falsando in tal modo i risultati delle misurazioni“.

Accuse pesanti, quelle mosse sei anni fa dagli ex consiglieri. Accuse che però non hanno mai portato nessun seguito: le 9 antenne sono sempre in via degli Inglesi e i residenti continuano la loro battaglia per spostarle altrove.

commenta