Nel pomeriggio

A Ventimiglia incontro pubblico su “Europa e immigrazione”

Patrocinato dalla Camera dei Deputati, ha visto la presenza di numerose autorità politiche

Ventimiglia. Sono arrivati da Lazio, Abruzzo, Toscana, Piemonte e Liguria, gli iscritti al Movimento Federalista Europeo che si sono riuniti all’interno dei locali del dopolavoro ferroviario per discutere sul tema scottante dell’immigrazione e del comportamento attuato dall’Europa nei confronti delle migliaia di persone che hanno attraversato il Mediterraneo in cerca di una vita migliore.

L’incontro di oggi, patrocinato dalla Camera dei Deputati, ha visto la presenza di numerose autorità politiche: dal Sindaco Enrico Ioculano, a due deputati: Paolo Beni e Massimo Artini.

Ad intavolare le discussioni è stato Lorenzo Viale, Segretario del Movimento Federalista Europeo sezione di Ventimiglia: “Per questa città la frontiera con la Francia non è mai stata una barriera.

Ventimiglia ha vissuto e vive con il problema dell’immigrazione un momento critico proprio perché non esiste un Europa federata”, ha dichiarato Viale, “Per i migranti la frontiera di Ventimiglia con la Francia è diventata una frontiera barriera e il presidio dei no borders ne è stata la dimostrazione”.

A prendere la parola è stato poi il Sindaco Ioculano, che si è complimentato con gli organizzatori per la buona partecipazione ottenuta: “Qui ci sono molti giovani venuti venuti da Lazio, Toscana e altre regioni e questo testimonia l’attaccamento ad un ideale, cosa sempre pregevole”.

“Ho accolto volentieri questo invito”, ha aggiunto il Sindaco, “Sia perché è occasione per sentire i contributi degli ospiti sia perché riusciamo finalmente ad affrontare il tema in modo un po’ diverso. È interessante per questa città poter fare delle riflessioni sul tema emigrazione.

Noi siamo amici della Francia e veder ripristinare le barriere, come è accaduto questa estate, è un qualcosa che sentiamo estraneo è che ci disturba. Ci vogliono i giovani, perché bisogna portare ragionamenti nuovi in un’Europa che ha una mentalità anziana”.

A chiarire lo scopo dell’incontro è stato Simone Fissolo, presidente nazionale della gioventù federalista: “Ventimiglia può essere un esempio per l’Europa, ma al tempo stesso l’Europa non può lasciare sola questa città. L’evento di oggi ha il compito di avvicinare l’Europa a Ventimiglia e Ventimiglia all’Europa”.

Cosa chiedono i federalisti, che stanno proponendo petizioni per una politica estera e di sicurezza europea? “Sono due i temi caldi”, ha spiegato Fissolo. “Il bilancio e l’esercito unico. L’Europa ha un bilancio di circa 140 miliardi. Qualche anno fa i federalisti hanno scoperto che mettendo insieme eserciti, corpi di polizia e altre forze si sarebbe avuto un risparmio di 120 miliardi di euro: quindi il bilancio della UE potrebbe raddoppiare solo con questa operazione”.

Perché un esercito europeo? “Perché quello che i cittadini europei chiedono all’Europa è di essere più forti. E la sicurezza è la prima cosa”.

“Penso che il tema dell’immigrazione, da anni, è viziato da un’informazione distorta, drogata”, ha dichiarato il deputato Paolo Beni, “L’immigrazione è vista come pericolo perché vengono raccontate enormi balle e questo produce paura e pregiudizi. Produce quella retorica della sicurezza che negli anni ha portato a scelte politiche sbagliate. Penso che innanzitutto bisognerebbe raccontare le cose come stanno. I titoli dei giornali creano solo allarmismo. Raccontare le cose come stanno sia sul tema dell’emergenza che dell’immigrazione forzata sarebbe la prima delle operazioni da compiere”.

Quanti sono i migranti? Chi sono? Perché scappano? Queste le domande che il deputato vorrebbe trovare, con le relative risposte, sui giornali.

“Senza il gettito versato dagli immigrati che lavorano in Italia non avremmo i soldi per pagare le pensioni”, ha aggiunto per far capire l’importanza del lavoro portato da chi sceglie l’Italia per vivere.

“Fra qualche anno conosceremo un grosso flusso di migrazioni tra Africa e Europa”, ha concluso il deputato, “E ora dobbiamo chiederci se questo fenomeno vogliamo subirlo o essere preparati”.

Sullo stesso tenore l’intervento di Massimo Artini, deputato: “Mai un mare era stato attraversato nella storia da così tante persone”, ha esordito, ” E il problema è che in Europa non si voleva pensare che il problema non fosse di tutta la comunità, ma solo di Italia e Grecia. Il problema è che noi abbiamo queste situazioni che nemmeno sono emergenziali. Si tratta di situazioni di urgenza ma alle quali si dovrebbe essere preparati. È mancato un impegno comune europeo di voler affrontare il problema”.

Il deputato ha proposto di utilizzare le missioni europei presenti in Africa per iniziare un riconoscimento in loco dei richiedenti asilo.

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