Ramone (Rari): “Accanimento ingiustificato contro chi vuole salvare lo sport”

Documenti acquisiti in Comune su interventi forse non dovuti, tutto sará passato ai raggi x per verificare eventuali irregolaritá
Imperia. Il caso piscina? Un nuovo caso giudiziario si affaccia in cittá come il terremoto che aveva colpito il porto di Imperia. Alla Cascione di San Lazzaro non si parla solo di sport, ma anche di indagini.
E non é un caso perché l’interesse delle forze dell’ordine piombate piú volte in Comune non é passato inosservato, ma anzi sta alimentando anche voci incontrollate che danno come la Rari come un paziente ormai morto, da encefalogramma piatto.
L’attivitá in piscina continua, ma con un velo di preoccupazione. Si spulciano conti e interventi in una societá giá ferita dalle partenze di campionesse e mister. Un’indagine partita in sordina in un momento delicatissimo per l’Asd giallorossa che sta cercando di mettere ordine ad una squadra quella dell’ex mister Marco Capanna di fatto decapitata, e soprattutto continuare a lavorare per il bene dello sport e degli imperiesi.
Voci che ovviamente scuotono anche il numero uno della Rari Nantes. “Non c’é nulla da scoprire-dice Luca Ramone-qui abbiamo sempre la lavorato alla luce del sole. Dal 2012 al 2014 ho portato eventi importanti, almeno una quindicina di manifestazioni che hanno fatto finire Imperia in vetrina. E questo forse lo hanno giá messo in soffitta. Che peccato. Ora che cosa si vuole cercare? C’é un accanimento ingiustificato contro chi per tre anni ha lavorato con attenzione e scrupolo e i conti. Nel piano industriale dell’attivitá svolta alla Cascione nessuno ha mai sollevato dubbi”.
Ma il dubbio é un altro. Forse l’attivitá di indagine é stata sollecitata dopo un input ben preciso. In passato la politica aveva tentato di scendere in vasca, ma senza successo. Oltre a frantumare la squadra, c’era da decapitare il direttivo della societá. Ma é tutto fallito. E Ramone precisa che, dopo l’assemblea della scorsa primavera, quando qualcuno gli aveva consigliato di fare un passo indietro, alla fine nin ha mollato e non é decaduto. “Dovevamo mettere a punto un piano di risanamento da presentare in assemblea a metá novembre. Lo abbiamo fatto. Di certo mi presenterò come presidente dimissionario a quell’appuntamento. Ci sono ancora alcuni aspetti del piano industriale che dovevano essere definiti e per le quali attendiamo delle risposte. Ma é questione di pochissimo tempo”.
E sulla firma del contratto di gestione dell’impianto di cui tanto si parla? “Ho sollevato alcuni dubbi e aspettavo un parere legale e volevo discuterlo col Comune. Loro affrettano i tempi e come giá detto ieri noi siamo pronti a firmare il documento. C’era una problematica da valutare, il parere legale ci rassicura, ma forse sarebbe stato meglio condividerlo con un vertice in Comune – risponde Ramone – Secondo noi era più logico firmare un vecchio contratto che firmarne uno nuovo. Tra l’altro cosí era stato deciso in diverse riunioni e tutti erano d’accordo”. In assenza di un contratto, é ovvio, si sarebbe dovuta aprire una gara e probabilmente la Rari ne sarebbe uscita sconfitta. La stipula di un nuovo contratto che tra le tante cose prevederebbe delle nuove voci. Una per tutte? L’affidamento in gestione delle attivitá collaterali come il bar e il ristorante.