L’ex assessore Bruno Manitta: “Sotto processo ma sereno, confido nella giustizia”

8 ottobre 2015 | 09:35
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L’ex assessore Bruno Manitta: “Sotto processo ma sereno, confido nella giustizia”

Il Comune si costituirá parte civile con l’avvocato Di Meo

Diano Marina. “Io sotto processo, ma sereno perché confido nella giustizia”. Bruno Manitta, ex assessore comunale di Diano Marina é alla sbarra per peculato, abuso d’ufficio e falso.
“Mai più avrei pensato di finire sotto processo a 64 anni”, ha aggiunto.

All’epoca delle contestazioni l’ex assessore aveva la delega all’Ambiente di Diano Marina e attualmente é consigliere comunale. Oggi é stata sollevata una eccezione per la notifica dichiarata nulla per Riccardo Pizzorno, un altro imputato.

Oggi l’udienza é stata rinviata al 10 dicembre per aprire le questioni preliminari e quindi fissare il calendario delle udienze

Un dibattimento che si preannuncia lungo anche per l’infinita lista di testimoni: in tutto una novantina. Ma saranno anche prodotti 200 documenti. Saranno tutti presentati dalla difesa sostenuta dall’avvocato Roberto Trevia e serviranno per smontare il castello accusatorio.

Un’indagine curata dalla squadra mobile della questura che aveva messo sotto la lente alcuni episodi accaduti a Diano Marina poi sfociati in un unico filone d’inchiesta trattato dalla Dia di Genova.

A rinviare a giudizio l’ex assessore era stato il giudice per le udienze preliminari Massimiliano Ranieri che aveva accolto la richiesta del pm Alessandro Bogliolo. Un processo che ruota attorno ad una vicenda di legna degli alberi potati ceduta a terzi, quindi di spurghi e riparazioni di guasti alle condotte fognarie fatte dalla squadra di operai comunali a beneficio di amici.

Secondo il sostituto procuratore della Repubblica di Imperia l’imputato è da considerare il regista di una serie di iniziative che esulavano dal suo incarico ma che, proprio grazie al suo incarico, gli garantivano la possibilità di fare favori. Ma sul banco degli imputati non c’è solo Bruno Manitta ma anche tre operai. Si tratta di Riccardo Pizzorno,  Fabio Tallone, Alberto Calcagno. Devono rispondere del reato di truffa aggravata ai danni dell’amministrazione comunale.

Anche in questo caso secondo l’accusa facendo lavori di riparazione alle fogne per conto di privati in orario di lavoro. Si sarebbero prestati insomma a svolgere lavori extra durante l’orario di lavoro facendosi pagare dall’assessore.