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Scuola: Liguria al palo, si riparte con problemi vecchi e nuovi

Le scuole liguri ripartono mentre sono ancora impantanate in una riforma che non risolve i vecchi problemi, ma ne aggiunge di nuovi

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Genova. “A distanza di un giorno dalla riapertura delle scuole italiane, – scrive il Movimento Cinque Stelle – si deve purtroppo constatare come il mondo dell’istruzione si trovi, anche quest’anno, alle prese con problemi vecchi e nuovi: le troppe scuole che cadono a pezzi restano luoghi non sicuri per studenti e personale; ci saranno ancora decine di migliaia di supplenze; i precari della scuola tra personale Ata e docenti lamentano l’ennesima riduzione dei contratti di lavoro, numerose mobilitazioni in tutta Italia per dire no alla riforma della scuola, centinaia di istituti sono senza preside e i fondi messi a disposizione per la didattica non sono affatto aumentati. Se a questo si aggiunge la campagna flop di assunzioni della riforma Renzi-Giannini, che ha generato solo mille nuove stabilizzazioni al termine della fase B prevista dal Piano Straordinario di Assunzione, il quadro disastroso è completo.

L’Italia, purtroppo, continua ad essere ultima nella classifica dell’Unione Europea per la spesa pubblica dedicata all’istruzione, segno evidente del fatto che in questo Paese la politica non sia interessata a investire su giovani e formazione: il suo stesso futuro! Sulla scuola, abbiamo assistito a una vergognosa campagna politico-mediatica del governo lunga un anno. Nel tempo sono puntualmente venuti a galla tutti i punti di questa pseudo-riforma che abbiamo criticato e smontato. Il Governo e il ministro Giannini avrebbero potuto e dovuto recepire le richieste e i bisogni della scuola, ma hanno solo finto di ascoltare: alla prova dei fatti hanno sempre tirato dritto e alla fine sono andati a sbattere contro un muro. La cosa preoccupante è che, a rimetterci a causa delle loro incapacità, saranno ancora una volta gli studenti e tutti coloro i quali lavorano nelle realtà scolastiche. Le scuole liguri ripartono mentre sono ancora impantanate in una riforma che non risolve i vecchi problemi, ma ne aggiunge di nuovi.”

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