Il caso

Il tribunale di Imperia condanna la banca “usuraia” che paga il cliente ora in credito

Sos utenti Liguria- utenti aziendali web Facebook” ha lavorato in stretta collaborazione con lo studio di avvocati Roggeri - Grappiolo di Arma di Taggia

tribunale imperia

Imperia. Usura bancaria accertata, chiesta l’applicazione del tasso zero e la  restituzione di 113.864,43 euro accertati dal Ctu, oltre ai danni. Una battaglia vinta per Antonio La Rocca della SOS Utenti Liguria – Utenti Aziendali Web al tribunale di Imperia.

La sentenza relativa al procedimento 696 bis Cpc – rg 836/13 ha messo un po’ di chiarezza tanto che alla fine la banca, finita nel mirino della Sos Utenti, è stata condannata a pagare, con una riconvenzionale transattiva e scrittura privata, il cliente che ha ricevuto 60 mila euro ed ha avuto la possibilità di estinguere il debito precedentemente contestato dalla banca.

In sostanza il presidente del tribunale di Imperia Francesco Pinto, dopo la consulenza del Ctu, ha accertato l’applicazione di interessi usurai per ben 18 trimestri sul tasso primario, cioè il tasso trimestrale in capitalizzazione composta, senza spese di conto.

“Sos utenti Liguria- utenti aziendali web Facebook” ha lavorato in stretta collaborazione con lo studio di avvocati Roggeri – Grappiolo di Arma di Taggia e il Centro elaborazione dati contabili bancari A.L.R. di Antonio La Rocca che ha curato la consulenza tecnica di parte civile in corso di causa e lo studio del commercialista il dottor Giuseppe La Rocca, attuale presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Sanremo.

“E’ un altro importante successo, un altro caso di usura conclamata ed accertata dal tribunale di Imperia in sede di Atp, 18 mesi l’intero iter, di cui 12 in consulenza tecnica, dopodichè la banca ha staccato l’assegno per evitare la causa con le richieste dei danni e ulteriori somme indebite, l’imprenditrice ha ricevuto 60 mila euro di interessi indebiti”, dice Antonio La Rocca che già in precedenza aveva detto: “Nessuna sorpresa ha riservato l’accertamento tecnico, per l’ennesima volta la banca ha violato la legge e vessato il cliente in stato di bisogno. Non è un caso isolato, dopo la sentenza pilota del maggio 2012, n.572-12 della Corte d’Appello di Genova con un caso tutt‘ora pendente in cassazione per il perfezionamento di ulteriori doglianze non meglio definite dalla Corte genovese. Sono diversi i procedimenti 669 bis, in fase di definizione e già sanzionati con l’usura bancaria ex art 1815 2^ comma, che attendono una definizione della causa ordinaria per la restituzione totale dell’indebito oggettivo usuraio e dei danni morali e materiali anche relativi alla illegittima ed errata segnalazione alla centrale dei rischi”.

Sos utenti spiega poi che cos’è l’Atp ex art. 669 bis. “Si tratta di un procedimento di accertamento tecnico ultra – veloce senza addivenire a sentenza, con una tempistica di sviluppo tra deposito e nomina di ctu e esperimento della stessa che va da un minimo di 8 mesi a un massimo 12 mesi circa e che accerta lo stato dei rapporti tra banca e cliente. Nel caso concreto si tratta di un’imprenditrice di Imperia, che si era trovata in difficoltà in seguito a rapporti con la banca e posta ingiustamente in una posizione di sofferenza a fronte di un errato saldo banca negativo a suo sfavore ammontante a 26.754,84 euro. Ebbene, successivamente, in base ad una rideterminazione fatta dal Ctu, appunto avvalendosi dello strumento dell’Atp, il saldo è risultato addirittura attivo a favore della cliente per la somma di 61.708,11 euro. Tutto questo ha completamente ribaltato la situazione e la signora è passata da una posizione di debito, erroneamente e dolosamente addebitata a suo carico, alla sua reale posizione di credito nei confronti della banca con uno storno di interessi passivi (riaccredito ), di euro 89.121, 84″.

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