Imperia, il Distretto Sanitario 3 sottoscrive il protocollo per l’equipe integrata minori e famiglie

6 agosto 2015 | 15:09
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Imperia, il Distretto Sanitario 3 sottoscrive il protocollo per l’equipe integrata minori e famiglie

La sottoscrizione del protocollo Minori è pertanto un punto di partenza per promuovere politiche sociosanitarie integrate

Nell’ambito della programmazione triennale 2014-2017, Il Distretto Socio Sanitario n° 3 Imperiese ha approvato, il 25 giugno, il Piano di Distretto Sociosanitario, definendo gli obiettivi da raggiungere nel triennio di valenza dello stesso, in particolare, in riferimento alle 4 aree dell’integrazione sociosanitaria: Minori e Famiglia – Anziani – Disabili e Malati Psichici, indicate dal Piano Integrato Regionale.

Lo strumento individuato per attuare l’integrazione tra il comparto sociale e quello sanitario è quello del Protocollo Operativo e questo Distretto Imperiese ha ritenuto di dare priorità al Protocollo per l’Equipe integrata minori e famiglia. Si è, infatti, definita tale priorità a seguito dei dati analizzati e riferiti alla casistica dei Minori presi in carico sia dai Comuni che dal Consultorio familiare.

L’analisi dei dati ha posto in evidenza che circa l’80 % dei casi seguiti (n. 258) era stato segnalato dall’Autorità Giudiziaria (Tribunale per i minorenni o Tribunale ordinario) per interventi di mediazione familiare, a seguito di separazioni conflittuali o per affidamenti al Comune. Occorre rilevare che tale casistica rappresenta il 2,39% della popolazione minorile totale del Distretto, dato già di per se significativo in quanto necessita di un’attenzione importante anche in senso preventivo, ma ancora di più dal punto di vista degli interventi da attuare che implicano il coinvolgimento di molte risorse e il realizzarsi di un monitoraggio costante sia per offrire interventi nelle situazioni attuali che per offrire una prospettiva migliore alle famiglie ed ai minori coinvolti.

Si è così costituito un gruppo di lavoro composto dal Coordinatore sociale di Imperia, la dott.ssa Petricaccio, coadiuvata dalla dott.ssa Patta, e dal Dr. Carlo Amoretti, Responsabile delle attività consultoriali, coadiuvato dalla dott.ssa Merlo e dalla dott.ssa Migliarese che hanno predisposto un Protocollo da avviare in via sperimentale e che prevede la formalizzazione di una Equipe integrata per la valutazione, la presa in carico ed il monitoraggio di casi complessi.

Dal punto di vista tecnico cosa si intende per caso complesso? Per “caso complesso” con presa in carico integrata sociale e sanitaria si intende la situazione nella quale si renda necessario attivare interventi per la protezione e la tutela dei :

minori con disabilità in famiglia fragile

minori con diagnosi di problematiche di natura psicopatologica in famiglia fragile/conflittuale

minori vittime – presunte vittime di maltrattamento, abuso

minori vittime di abbandono, incuria e trascuratezza grave

Nei confronti dei casi complessi l’Equipe dovrà :

realizzare valutazioni psicodiagnostiche a favore di adulti e minori;

predisporre relazioni tecniche sull’esito del percorso valutativo;

elaborare e realizzare una progettazione integrata di interventi sul minore e sul nucleo familiare;

promuovere la realizzazione dei trattamenti terapeutici di tipo psicologico e/o sanitario a favore di adulti e minori;

implementare e utilizzare strumenti di verifica sui progetti e interventi realizzati;

Oltre alla presa in carico integrata, l’Equipe avrà i seguenti compiti più di tipo preventivo e di sistema:

Identificare i bisogni specifici relativamente all’Area integrata Minori e Famiglie sulla base dell’osservazione e dell’analisi della realtà locale e le indicazioni dei Piani di Distretto ed attuare le relative azioni di sistema e tematiche di competenza

Proporre e sviluppare le modalità di coinvolgimento nella rete del terzo settore e dell’Associazionismo

Promuovere e sviluppare la sensibilizzazione all’Affido familiare attraverso campagne periodiche e l’attivazione di gruppi di mutuo aiuto.

La sottoscrizione del protocollo Minori è pertanto un punto di partenza per promuovere politiche sociosanitarie integrate.