Il caso

Imperia, commerciante detenuta ingiustamente per due giorni: chiesto risarcimento da 50.000 euro

La storia di Vincenza Piccinini, arrestata e detenuta per 48 ore a Pontedecimo

L'avvocato Mario Leone

Imperia. Una richiesta danni al ministero di Giustizia per un importo di 50.000 euro per ingiusta detenzione è stata avanzata dall’avvocato Mario Leone per la sua assistita Vincenza Piccinini, commerciante di Oneglia che per 2 giorni era finita in carcere. “Il danno è stato calcolato non solo per l’ingiusta detenzione, ma anche per le conseguenze psicofisiche subite dalla mia assistita”, dice il legale imperiese.  

La richiesta è stata depositata presso la Corte d’Appello di Genova che ora dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di risarcimento del danno.

I PARTICOLARI DELLA VICENDA

Prima l’arresto e la reclusione nel carcere di Pontedecimo per due giorni, ora le scuse del tribunale e la richiesta di risarcimento danni al Ministero della Giustizia. E’ l’odissea di Vincenza Piccinini, 33 anni, commerciante di Imperia.

Tutto comincia lo scorso ottobre quando il tribunale condanna la donna, difesa dall’avvocato Mario Leone, a 3 anni di carcere per una vicenda di ricettazione risalente al 2006. Il giudice si riserva sessanta giorni per il deposito della sentenza. Che arriva a dicembre, ma viene materialmente iscritta nella banca dati a gennaio. Non viene inviata alcuna comunicazione all’avvocato difensore della commerciante che avrebbe potuto presentare ricorso in appello.

Un bel giorno e siamo ad aprile alla porta di casa della commerciante bussano i poliziotti. In mano hanno un ordine di carcerazione. La sentenza era passata in giudicato e per lei si profila un lungo periodo di detenzione. L’avvocato però si accorge del pasticcio e dopo due giorni in galera, era la prima volta che la commerciante finiva dietro le sbarre, é riuscito a dimostrare che era stata vittima di un clamoroso errore giudiziario. La donna viene scarcerata.

Era stato il pm Lorenzo Fornace a sottoscrivere il provvedimento di carcerazione sulla base dei documenti trasmessi dalla cancelleria penale, ma si è subito reso conto della gravità della situazione.

“Si è quindi provveduto a richiedere al giudice dell’esecuzione Domenico Varalli l’immediata scarcerazione stante l’omessa comunicazione da parte della cancelleria penale del tribunale di Imperia dell’avvenuto deposito della sentenza –aveva sottolineato l’avvocato Leone – tra l’altro lo stesso magistrato ha disposto, ravvisando la possibile fondatezza del ricorso del difensore, la remissione in libertà fissando l’udienza per la discussione che si é svolta questa mattina dandomi ragione”.

E’ stata quindi scritta la parola fine a questo grave errore giudiziario anche grazie all’intervento del presidente del tribunale Donatella Aschero.

Probabile che venga avviata anche un’inchiesta interna. Nel frattempo l’avvocato della commerciante ha giá annunciato che ricorrerá in Appello ora che la sentenza é stata registrata e chiederá pure i danni al Ministero della Giustizia per i due giorni che la sua assistita ha trascorso in carcere.

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