“Luna Rossa” lascia Imperia e Serafini spara a zero su Strescino

Imperia. “Impegnato fuori sede, ho potuto finalmente prendere visione del filmato e delle dichiarazioni rilasciate dal sig. Strescino, martedi 7 c.m, in occasione di quel vergognoso show televisivo “a porte chiuse” sulla cosiddetta “presentazione” del Museo Navale. Dico “porte chiuse” folta la delegazione dell’Amministrazione, mancavano solo i messi, ma senza il Vice Sindaco (Responsabile dei LL.PP., non invitato. Ovviamente, nessun invito al sottoscritto, Direttore del Museo, forse per timore di un acceso contraddittorio”.
Ora tocca al comandante Flavio Serafini, Direttore del Museo Navale Internazionale Imperia, parlare anche in rappresentanza delle associazioni: Amici del Museo Navale, Ex Docenti ed Allievi del Nautico di Imperia, Unione Medaglie d’Oro di Lunga Navigazione, Sezione Imperiese del Collegio Nazionale dei Capitani di L. C. e D.M. Arriva a distanza di alcuni giorni la risposta alle dichiarazioni di Paolo Strescino, ex assessore allo sport ed alle manifestazioni della giunta Capacci dimessosi il 7 luglio. Subito dopo la formalizzazione delle dimissioni Strescino, con a fianco il sindaco, aveva usato parole di fuoco contro Flavio Serafini e sua figlia, Sara, che aveva preceduto Strescino nell’incarico di assessore.
“Procediamo con ordine. Non credo che l’ex Assessore Sara Serafini abbia bisogno di un difensore, ma sul suo operato, al Museo sono conservate da anni tutte le copie degli Atti dell’A.C., posso affermare, documentato, quanto segue: Durante il suo mandato ha finalmente formalizzato le gare di appalto con le Ditte che oggi, grazie a Lei, stanno lavorando. Ha interrotto quel perverso pagamento, in atto da anni, dei rimessaggi a Cala Galera dello scafo di una copia di Luna Rossa” – sottolinea Flavio Serafini.
“Il maldestro e meschino tentativo di Strescino di prendersi meriti non suoi nel momento di lasciar l’incarico e di riversare responsabilità e colpe ai predecessori, è apparso evidente sotto gli occhi di tutta una cittadinanza! Chi non ricorda quando il sig. Strescino, in evidente difficoltà, pregò Sara Serafini, museologa, di accettare l’assessorato alla cultura dopo aver azzerato la Gunta? Chi non ricorda quando reduce da vari schieramenti politici, assicurò la Città sulla trasparenza del cosiddetto “Laboratorio per Imperia”, fuori dalla cricca dei politicanti, ed invece fece pressione su Sara Serafini affinchè appoggiasse la sua scalata al Nuovo Centro Destra, pronto poi, per ripicca, a lasciarla in pasto agli squali della politica, questa volta anche con la complicità di un Sindaco?”, si domanda Serafini.
“Acqua passata, certo! Ma le scelte sbagliate si devono pagare! La città è stremata, più sporca di Casablanca, con strade dissestate e sono migliori quelle di Agadir, ascensori fermi da mesi, una banchina lasciata in un desolante abbandono, ecc. Sono lo specchio umiliante di una Città senza futuro! Per Strescino il turismo doveva essere richiamato da Luna Rossa per la quale sono stati spesi quasi 100.000 euro che ora vengono a mancare negli allestimenti museali: altro sperpero di denaro pubblico! – accusa Flavio Serafini – Un oculato amministratore avrebbe dovuto essere più prudente nel richiedere a suo tempo la donazione e nella scelta dei luoghi per l’affrettato arrivo di quello scafo per il quale per mesi non è stato possibile trovare una degna sistemazione. Per inciso, oggi 16 luglio, Mister Prada ritira lo scafo: altra figuraccia della Città!”
“Tornando al Museo, vorrei smontare i toni trionfalistici esposti nello show televisivo sui tempi di apertura, fine anno solare. – annuncia il direttore del Museo – Altro inganno o , se volete, presa di fondelli! Le “magagne” sono infinite: tetto da rivedere, ascensore bloccato per infiltrazioni piovane, finestre lato mare “scivertate”, con infissi che lasciano scolare acqua nelle sale, impianto di condizionamento da terminare e collaudare, vetrine fuori misura, pavimenti ancora in cemento grezzo, specie per la sala mostre temporanee, incertezza sulla tempistica dei lavori della Direzione Regionale della Sovrintendenza, allestimenti fermi da sette anni sulle sale di ponente, bonifica della zone con umidità di risalita, mancanza di un ufficio già operativo, grondaie da rivedere, locali ancora inaccessibili del Lotto Uno, servizi collaterali ancora tutti da inventare, ecc, ecc. Con questo andazzo, i tempi di trasferimento saranno infiniti!”
“Per inciso, buona parte del trasloco si sta facendo con la forza lavoro dell’Associazione e con i mezzi del Comune (un’Ape) quando disponibile. – aggiunge – Strescino pensa che l’inaugurazione debba essere solo limitata a quella del Lotto Due, dimenticando che l’85 % dei reperti più qualificanti, quelli che appartengono alla storia vera della Città, non possono restare nella vecchia sede per altri anni perché le Collezioni per legge sono indivisibili e non si possono creare due mezzi Musei! Infine, l’Associazione Amici del Museo Navale, legale proprietaria di reperti, ha presentato ben otto anni orsono un progetto di gestione che non è stato ancora discusso. Nel frattempo sono stati buttati via altri 24.000 euro per uno “studio di fattibilità”, indagine che si è rivelata inadeguata, come proprio Sara Serafini fece notare a suo tempo”.
“Forse nel corso dello show qualcuno avrebbe dovuto ringraziare l’Associazione che per 35 anni ha lavorato gratuitamente a favore della Città, dotandola di un patrimonio unico al mondo e che, “sic stantibus rebus” potrebbe avere un altro destino se non vengono rispettati i tempi che l’Associazione pretende, oltre a tener conto del suo insindacabile giudizio sul rispetto filologico, museologico e della sicurezza del patrimonio marittimo che ancora le appartiene! – chiosa Flavio Serafini – E, per finire, io non sono un “maleducato”, come sostenuto nelle sue dichiarazioni; il mio curriculum e l’impegno a favore della Città è riconosciuto in tutto il mondo. Potrò in certi momenti essere anche spigoloso, ma solo con le persone supponenti ed arroganti. Non sono il “Presidente” del Museo, semmai il Direttore, anche se spesso volutamente non coinvolto nei processi decisionali”.