La storia

Rolf e Marianne tornano a Creppo, i piccoli ebrei salvati da un maggiordomo

Così Marianne e Rolf giunsero in valle Argentina e furono adottati da tutti i montanari cambiando i loro nomi in Marianna e Rodolfo.

Triora. Ieri Creppo, frazione di Triora nell’alta valle Argentina, ha riabbracciato Marianne e Rolf, ebrei tedeschi di Erfurt in Turingia che oggi vivono a Parigi.

I genitori di Rolf e Marianne, ebrei tedeschi, erano scappati dal loro paese fin dal 1936, malgrado fossero totalmente integrati nella borghesia di Erfurt in Turingia: altri uomini avevano deciso i loro destini.

La famiglia, trovato rifugio a Bruxelles, fu costretta a rifugiarsi nel sud della Francia, quando i Tedeschi, nel 1940, invasero il Belgio. La tranquillità fu di breve durata; nel corso dell’estate 1942 infatti il destino si accanì ancora sui due bambini. I loro genitori furono arrestati e deportati ad Auschwitz, mentre il destino, nella persona di un Questore di Nizza, lasciò la vita salva ai due orfani, successivamente accolti in quella città da un uomo di cuore che diede loro asilo, sicurezza e conforto. Quest’italiano, di origine modenese, aveva un nome predestinato: Angelo Donati. Decise di fare di tutto affinché i due ragazzini potessero ritrovare una vita normale quanto più possibile, malgrado i tormenti della guerra che imperversava dappertutto. La sua intenzione fu di breve durata. Angelo Donati, anch’egli ebreo, dovette scappare a sua volta dalla Costa Azzurra per sfuggire ad un arresto programmato da tempo.

Fu allora che affidò il ragazzino e sua sorella alle cure del suo maggiordomo, che seppe essere tanto generoso quanto affettuoso; si chiamava Francesco (detto François Moraldo). Così Marianne e Rolf giunsero in valle Argentina e furono adottati da tutti i montanari cambiando i loro nomi in Marianna e Rodolfo.

Ebbene quei due bambini sono cresciuti e ieri hanno fatto ritorno a Creppo accolti dai paesani per assistere al cortometraggio diretto dai fratelli Di Gerlando che racconta la loro storia, ma soprattutto per raccontare la tragedia dell’Olocausto. Tantissimi tra grandi e piccini, oltre ad una delegazione dell’Anpi di Sanremo, hanno affollato la “sala delle streghe” per ascoltare e vedere questa piccola grande storia, dove un umile montanaro ha sfidato la crudeltà e la barbarie nazista.

 

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