Isolabona, messa in sicurezza del castello Doria: investiti 400.000 €

Per fare ciò l’amministrazione avvierà l’iter di contributo finanziario perché una spesa del genere è troppo alta da sostenere per le sole casse del paese
Isolabona. E’ stato approvato dalla giunta comunale l’intervento per la messa in sicurezza del castello Doria per una spesa di poco meno di 400 mila euro.
Per fare ciò l’amministrazione avvierà l’iter di contributo finanziario perché una spesa del genere è troppo alta da sostenere per le sole casse del paese.
Per raccontare la storia dell’antico maniero il primo documento che cita il borgo di Isolabona, e che fa riferimento al suo castello, è del 1220. Nel 1287 – racconta il blog Mondi Medievali – Oberto Doria, giunto da Genova, conquistò tutti i centri della Val Nervia, così Isolabona fu posta sotto la giurisdizione della vicina Apricale. I ghibellini Doria ingaggiarono lunghe e ripetute battaglie coi monegaschi Grimaldi, di parte guelfa. La guerra ebbe il suo apice nell’agosto 1523 con l’uccisione di Luciano Grimaldi da parte di Bartolomeo Doria e con la devastazione dei borghi di Dolceacqua, Apricale e Isolabona da parte delle truppe dei Grimaldi di Monaco. Isolabona passò così per pochi mesi ai Grimaldi, fino a quando, nella battaglia, si inserirono i Savoia che riuscirono a riportare i Doria al potere nella zona. Nel 1573 Isolabona ottenne l’indipendenza amministrativa da Apricale, alla quale era unita fin dal XIII secolo. Nel successivo, Carlo Emanuele I di Savoia spodestò Carlo Doria ma, nel 1652, il figlio Francesco, riuscì a farsi riconoscere la signoria di Isolabona e degli altri abitati della Val Nervia.
Nel Settecento, carestie, alluvioni e peste distrussero l’economia di Isolabona. È nel 1805 che con la campagna di Napoleone in Italia Isolabona divenne territorio del dipartimento francese Des Alpes Maritimes, con era Nizza capoluogo. Dopo la restaurazione al potere dei Savoia, nel 1815, Isolabona confluì nella provincia di Oneglia (oggi Imperia), rimanendovi per tutto il Risorgimento. Nel 1860 passò con l’Unità d’Italia alla provincia di Porto San Maurizio, oggi anch’essa Imperia. Nel 1944 i Tedeschi occuparono il castello acquartierandovisi, e il borgo fu teatro di alcuni fra i più importanti moti resistenziali dell’intera Riviera di ponente. In tempi recenti, nel 2013 ci fu un improvviso cedimento di alcune assi che costituiscono la pedana del piccolo anfiteatro in legno utilizzato per cerimonie ed eventi, ricavato all’interno dell’antica struttura, dove due persone precipitarono per oltre quattro metri, mentre si stava svolgendo un matrimonio.