Verso il voto del 31 maggio

Gli scrutatori ai seggi di Imperia scelti dai partiti, Antonio Russo (M5S) dice “no”

Il capogruppo dei "grillini": "Avremo preferito adottare un altro sistema, più trasparente dando la precedenza sicuramente a chi è senza lavoro"

foto generica elezioni comunali

Imperia. Essere iscritti all’albo degli scrutatori è il primo requisito per poter essere nominati a svolgere un servizio ai seggi in vista delle prossime elezioni fissate per il prossimo 31 maggio

I posti a disposizione sono 170 e gli iscritti sono oltre un migliaio. Non tutti quindi potranno essere impegnati nelle operazioni di voto ai seggi.

Ed ecco che Antonio Russo, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale ripropone il suo “niet” alle “candidature” scelte dai movimenti politici.

Motivo? Ecco come sono andate le cose. “Succede che anche quest’anno  sono stato invitato dalla commissione elettorale a scegliere dall’Albo degli scrutatori i 16 nominativi “spettanti “al M5S. Ma come gia fatto in precedenza – dice Antonio Russo – mi sono rifiutato di nominare chicchessia proponendo al posto degli scrutatori “nominati” il sorteggio integrale”.

Una proposta che avrebbe un senso e che eviterebbe di attingere quindi nominativi spartiti percentualmente tra i movimenti facendo riferimento all’esito dell’ultima tornata elettorale (le amministrative di Imperia): il Pd ne avrebbe diritto a 29, Imperia Cambia a 28, Fratelli d’Italia  7 e così via.

“Quella proposta del sorteggio integrale che la ritengo più logica e trasparente – afferma Russo –  lo scorso anno venne bocciata dal consiglio comunale preferendo continuare con il mercato delle vacche”.

Che cosa succederà allora? “Di fatto anche quest’anno tutti i partiti e movimenti presenti in consiglio comunale sono pronti a dividersi la grande torta degli scrutatori anche quelli “spettanti” al M5S visto che noi ci siamo rifiutati. E su questo non siamo d’accordo: avremo preferito adottare un altro sistema, più trasparente dando la precedenza sicuramente a chi è senza lavoro di potersi guadagnare qualcosa andando a lavorare al seggio elettorale”.

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